Progetto i Fiori per Bambini di 5-6 Anni

On 9 maggio 2016 by Nonna Tina

Ci siamo addentrati nel mondo dei fiori già con il progetto rivolto ai bambini di 3-4 anni. Proseguiamo, aiutando i bambini di 5 e 6 anni a conoscere la realtà floreale. Questo progetto, data la vastità della tematica, si potrebbe sviluppare anche per l’arco di un intero anno scolastico. Potremmo collegare i fiori alle stagioni.                                                             

La Primavera è la stagione per eccellenza dei fiori e nessuno lo può negare, infatti la natura dopo il lungo sonno invernale si risveglia e rinnova il suo aspetto. Dal grigiore passa ad un tripudio di colori. Nell’aria si diffondono soavi ed inebrianti profumi. Dobbiamo fare capire, però, ai piccoli che ogni stagione ha i suoi fiori, magari meno numerosi della primavera e poco appariscenti.

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 Comunque i fiori di qualunque stagione sono tutti belli, colorati, profumati e di forme e fatture diverse. Ci sono fiori che vivono nei prati, altri nei giardini, altri ancora nei campi, sui monti, nei fossati, lungo i viottoli di campagna e sulle prode dei laghetti.

Potremmo parlare ai bambini dei colori dei fiori, delle loro forme, degli insetti che amano il loro nettare, degli elementi necessari perché i fiori possano nascere e crescere (luce- acqua ed aria). Potremmo, inoltre trattare dei fiori di campo e di quelli che vivono nei giardini. Gli argomenti da trattare e collegare ai fiori sono tantissimi.

Con i bambini più grandi amplieremo la conoscenza dei fiori realizzando degli approfondimenti.

Il filo conduttore sarà lo stesso del progetto rivolto ai piccoli, ossia la storia “I fiori farfalle”.

Arrivati a questo punto, cercheremo di fare capire ai bambini che cos’è un fiore e come esso nasce.

Il fiore è il prodotto della vegetazione delle piante. Possiamo dire che è la parte più bella di esse.

 COME NASCE IL FIORE

Il fiore nasce da un seme.

IL SEME DA DOVE SI PRENDE?

Si prende da un fiore precedente che è appassito.

Il seme va interrato in un vaso o in un terreno ed innaffiato. Dopo di che si aspetta.

Passato un certo tempo spunta una pianticella e successivamente il fiore.

 COME SI RIPRODUCONO I FIORI?

I fiori si riproducono attraverso l’impollinazione e la fecondazione.                

In altre parole il polline (quella polverina gialla che hanno tutti i fiori) deve essere portato sul pistillo di un altro fiore della stessa specie.

 

CHI PORTA IL POLLINE DA UN FIORE ALL’ALTRO?

Molti fiori vengono impollinati da alcuni insetti (api- farfalle). Essi attirano gli insetti con i loro colori, i loro profumi, le loro forme ed il loro nettare.

L’insetto si posa su un fiore per succhiare il nettare, quel succo sciropposo, dolce e profumato che costituisce il suo nutrimento, ed entra tra i petali. Nel raggiungere le goccioline di nettare sfiora le antere e il suo corpicino si riempie di granellini di polline.

Quando l’insetto ha succhiato tutto il nettare va in cerca di un altro fiore della stessa specie per trovare altro nettare dello stesso sapore.

Intrufolandosi nella corolla di quest’altro fiore, urta gli organi del fiore e deposita sulla punta appiccicosa del pistillo qualche granello di polline che ha addosso. Il polline scende dal pistillo giù nell’ovario dove ci sono gli ovuli. Gli ovuli così vengono fecondati e si trasformano in semi. Il fiore a questo punto appassisce perché ha finito il suo compito.  

FIORI E STAGIONI

Ogni stagione ha i suoi fiori.

 PRIMAVERA

La Primavera ci porta tantissimi fiori: margherite, viole del pensiero, viole mammole, primule, rose, ranuncoli, gigli, garofani, dalie, gladioli, garofani, lillà, etc…

                                                       

ESTATE

L’Estate ci porta tanti fiori: papaveri, fiordalisi, girasoli.

AUTUNNO

L’Autunno ci porta i crisantemi, narcisi, ciclamini.

 INVERNO

L’Inverno ci porta il bucaneve, la stella alpina, stella di Natale ed il gelsomino.

                          QUALI ELEMENTI SONO NECESSARI PERCHE’ UN FIORE NASCA E CRESCA

Come tutte le piante anche i fiori che appartengono al regno vegetale hanno bisogno di alcuni elementi indispensabili per nascere e crescere:

ARIA  – ACQUA-  LUCE     

Se viene a mancare uno di questi elementi il fiore muore. Se vogliamo che esso cresca dobbiamo innaffiarlo, collocarlo dove c’è aria e dove arrivano i raggi del sole.                                        

              Di seguito gli obiettivi che vogliamo raggiungere.

obiettivi 5

STRUTTURA DEL FIORE

Come noi siamo formati da un corpo (testa- busto- arti) anche i fiori hanno una loro struttura.     

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I bambini grandi conoscono già il fiore e le sue parti essenziali perciò arricchiremo la conoscenza di esso introducendo termini nuovi.

Prendiamo un fiore e lo facciamo osservare ai bambini. Essi ci diranno che esso ha il gambo, le foglie e la corolla.

Possiamo quindi dire loro che il gambo si può chiamare anche peduncolo o stelo.  

La corolla che è la parte più bella del fiore, è composta da tante foglioline colorate chiamate petali.

Al di sotto della corolla vi è il calice che protegge il fiore quando ancora è in boccio.

Dentro la corolla si trovano gli stami ed i pistilli.

Gli stami sono dei filamenti sottili che terminano con un rigonfiamento pieno di una polverina gialla detta polline.

I pistilli (uno o due) hanno la forma di una bottiglia. La parte più larga di essi si chiama ovario dove si trovano gli ovuli (piccole uova) che daranno vita ai semi.

I fiori lungo il gambo hanno le foglie verdi.

I sepali che si trovano all’estremità superiore del gambo formano insieme il calice.

DOVE VIVONO I FIORI?

I fiori non vivono tutti nello stesso luogo, ma in posti diversi.

Abbiamo fiori umili e timidi che vivono tra le zolle dei campi, altri che vivono nei prati, altri nel fitto delle siepi, altri ancora nelle aiuole dei giardini. Comunque a prescindere dal luogo dove vivono essi sono tutti belli e profumati.

COLORI DEI FIORI

I colori dei fiori sono tantissimi, luminosi e splendenti. Abbiamo fiori delicati di COLORE BIANCO come la margheritina, il giglio, il bucaneve e la stella alpina.

DI COLORE ROSSO come il papavero, il garofano e la rosa.

DI COLORE GIALLO come la primula, il girasole ed il ranuncolo.

DI COLORE AZZURRO come il fiordaliso

 POESIE – FILASTROCCHE – INDOVINELLI

 NEL PRATO

Nell’erba verde e tenera

odorano le viole,

sul muro una lucertola

esce a godere il sole.

Canti e risate echeggiano

d’intorno. Son bambini

che in fitta schiera passano

vivaci e chiacchierini.

Le mammole sussurrano:

  • Per voi siamo qui pronte;

o piccoli, fermatevi,

a coglierci venite.

La timida lucertola

rapida al muro sale

 inquieta, gli occhi implorano:

  • Non fatemi del male! (L. Carpanini)

 

UN MAZZOLINO DI FIORI

Per fare un mazzolino

ci vogliono fiorellini.

Fiorellini belli e profumati

dei giardini e dei prati.

Rose e viole,

margherite e girasoli,

gigli e tulipani,

fiordalisi e garofani

e per completare il mazzetto

non può mancare il mughetto.  (Nonna Tina)

IL PRATO

Tutto il prato è un traforo

di luci a cento a cento!

Son ranuncoli d’oro,

son viburni d’argento:

son corimbi sospesi

sul velluto dell’erba:

son gli occhietti accesi

dell’estate superba.

E così sembra il prato,

un cielo costellato

che ha per stelle i fiori.   (A. Pozzi)

IL RISVEGLIO DEI FIORI

Un bel mattino, ai primi d’aprile,

un leprottino trepido e gentile

perlustrò la campagna, zolla a zolla

per ridestar dal sonno ogni corolla.

La pratolina, tutta bianca e rosa,

sollevò la faccina sonnacchiosa

e borbottò tra il sonno: ”Chi mi desta?

Chi mi ha dato un colpetto sulla testa?”

Ma poi, vedendo splendere il bel sole,

si mise a dar la sveglia anche alle viole.

I giacinti, ricciuti e sbarazzini,

tornarono a fiorire nei giardini.

Gli anemoni leggiadri e gli aspodili

fecero un bell’inchino sugli steli,

e in disparte, il vanesio tulipano,

si lustrò la corolla piano piano.

E tutti insieme, fiori e fiori e fiori

sciorinarono al sole i bei colori

era a vedersi una leggiadra schiera

 simbolo eterno della primavera.  (M. Dandolo)

LA CANZONE DELLE VIOLE

Piccine, azzurrine,

baciate dal sole

noi siamo le dolci,

le prime viole.

Superbe non siamo,

non siamo curiose

le foglie tenere

ci tengono ascose.

Col mite profumo,

con voce sommessa,

cantiamo del marzo

la dolce promessa.  (Ida Alliaud)

LA PRATOLINA

“Oh, graziosa pratolina

che sorridi tra l’erbetta

tinta ancor di bianca brina,

perché mai cotanta fretta?

Bigio e tetro è ancora il cielo,

fredda è l’aria  e gelo in terra;

stende ancor la neve un velo,

sono i vasi ancora in serra”.

“Non mi importa della brina

non m’arresta un po’ di neve;

primavera è qua vicina

col suo passo lieve lieve.

Fra non molto spunteranno

sulle prode le viole;

dalle nubi eromperanno

caldi i raggi del bel sole.   (Domizio Vignali)

FILASTROCCA DEL COLORE DEI FIORI

Quanti fiori colorati

nei giardini, in mezzo ai prati!

Fiordaliso è tutto blu,

io gli parlo a tu per tu.

C’è la rosa tutta gialla,

ci si posa una farfalla

e la stella vellutata

stella alpina vien chiamata.

E la fucsia come è bella!

Ci va su la coccinella.

Fior d’arancio profumati

sembran quasi un po’ fatati.

E le primule gialline

sembran tante sorelline.

Spumeggiante è la mimosa

che fa fiori e fiori a iosa.

Tulipano è tutto bianco,

di guardarlo non mi stanco.

Campanella è di un azzurro

che fa dire in un sussurro:

“certo quest’arcobaleno

porta al mondo un po’ il sereno.

Dalla mano di un pittore

sembra uscito ogni bel fiore!”  (Gabriella Poggi)

ROSE DI MAGGIO

Rose rosse… Vere rose!

Tutto il mondo fiorito di rose!

Tutto il mondo odoroso di rose!

Anche dove men te l’aspetti

nei giardini fatti serpai,

fra le ortiche e i cardi a mazzetti

ecco, s’accendono rosai.

S’arrampicano le rose

ai cancelli arrugginiti;

s’affacciano a mura corrose;

si concimano di detriti.

Anche negli orti dei conventi

per le aiuole di nuove lattughe,

dove, ancora sonnolenti,

passeggiano le tartarughe…

…anche lì, che fioritura

di rose! E un odor da lontano,

che vince ogni clausura:

odor di mese mariano.    (P. Mastri)     

INDOVINELLI

Sono alto, bianco e gentile.

Adorno gli altari con piglio

Io sono il… (giglio)    (Nonna Tina)

……………………………………………………………..

Cresco tra le spighe dorate

del caldo di giugno.

Ho un colore rosso fiamma

dici il mio nome insieme alla tua mamma … (papavero)  (Nonna Tina)

………………………………………………….

Porto un vestito vellutato,

vivo sulle Alpi innevate.

Mi vorrebbe avere ogni sposina

 io sono la … (stella alpina)  (Nonna Tina)

…………………………………………………………………….

Sono bianco e delicato,

nasco quando la neve cade lieve

io sono il… (bucaneve)                                             

   (Nonna Tina)

………………………………………………………………..

DRAMMATIZZAZIONE

STAGIONE FIORITA

 PERSONAGGI: Tre primule (bimbe vestite di giallo)- Tre violette (bimbe vestite di viola) – Tre margherite (bimbe vestite di bianco) – Il vento (bimbo o bimba avvolto in un mantello svolazzante) – La neve(bimba avvolta in un mantello bianco e in mano un sacchetto di coriandoli bianchi)- La Primavera(bambina vestita d’azzurro, con una coroncina di fiori).

La scena è vuota: dagli angoli però si vedono spuntare a gruppi le testoline delle bambine che rappresentano i fiori.

Le tre primule, un po’ esitanti, in punta di piedi, avanzano verso il centro della scena.

1 PRIMULA- Sarà questa l’ora?

2 PRIMULA- Credo di sì: m’è parso che qualcuno mi chiamasse…

3 PRIMULA- Brrr… fa ancora freddino però…

2 PRIMULA- Non pensarci: verrà un bel raggio di sole…

1 PRIMULA- E noi sentiremo subito un dolce tepore!

IL VENTO- (entra come una furia, sibilando) Ma che fate? Siete pazze? Non sapete che siamo solo ai primi giorni di marzo? Via di qua! Non voglio vedermi dattorno fiori delicati che poi si mettono a piagnucolare perché si vedono sciupare i petali o sentono freddo. Voglio essere libero di correre come mi pare e piace.Intesi?

LE TRE PRIMULE- Oh, signor vento, scusi, scusi tanto… (si ritirano intimidite, tenendosi abbracciate e ritornano nell’angolo da cui sono venute).

IL VENTO- Ah, meno male! Quelle pettegole… (se ne va di corsa fischiando).

(Avanzano le tre violette, timide timide, tenendosi per mano).

1 VIOLETTA- Tentiamo! Facciamoci coraggio!

2 VIOLETTA- Com’è bello uscire all’aria aperta e poter diffondere il profumino che abbiamo chiuso in cuore!

3 VIOLETTA- (guardandosi intorno) Ma non c’è ancora nessun fiore…

1 VIOLETTA- (guardando a sua volta) E‘ vero! Noi siamo state coraggiose.

 3 VIOLETTA- Però io ho paura…

2 VIOLETTA- Anch’io ne ho un pochino…

1 VIOLETTA- Paura di che cosa?

2 e 3 VIOLETTA- Non so…

LA NEVE- (entra, correndo e lanciando manciate di fiocchi) Ma che fate pazzerelle? Non sapete che io posso arrivare inaspettata e seppellirvi?

LE TRE VIOLETTE(arretrando) – Oh!…

LA NEVE- Già, oggi sono ancora io la regina, perché marzo è appena iniziato. Mi spiace per voi, ma i fiori con  me non vanno d’accordo. Ritiratevi in fretta e addormentatevi! (le violette si ritirano nel loro angolino).

LA NEVE (lanciando fiocchi) – Sembrano un volo di farfalle, sembrano petali di fiori…Sono belli i miei fiocchi, così bianchi! Ninna nanna! Ninna nanna… (la Neve lentamente si ritira. Dopo qualche istante avanzano le tre margherite).

1 MARGHERITA- Oh, non ne potevo proprio più di starmene ferma e al buio!

LE TRE VIOLETTE (senza muoversi dal loro angolino) – No no, tornate indietro!

1PRIMULA-Verrà il vento…

1 VIOLETTA- Verrà la Neve…

2 MARGHERITA- Che facciamo?

3 MARGHERITA- Tentiamo! Basta un po’ di coraggio.

1 MARGHERITA- So io che cosa dobbiamo fare.

2 e 3 MARGHERITA- Che cosa?

1 MARGHERITA- Si prova a chiamare la Primavera. In qualche angolo ci deve essere.

2 MARGHERITA- Forse dietro quella nuvola?

3 MARGHERITA- O laggiù all’orizzonte?

2 MARGHERITA- O tra quelle fronde?

1 MARGHERITA- Chissà… Proviamo a chiamare: Primavera!

2 e 3 MARGHERITA- PRIMAVERA!

1 MARGHERITA (volgendosi verso gli altri fiori nascosti nel loro angolino) – Anche voi, violette! Anche voi, primule! Fate come noi.

TUTTE LE MARGHERITE- PRIMAVERA! 

MARGHERITE- PRIMULE E VIOLETTE- PRIMAVERA!

TUTTE- Verrà? …

 PRIMAVERA (giunge, tutta ridente) – Chi mi ha chiamato?

3 MARGHERITE- Noi!

3 VIOLETTE- Noi (avanzando verso la Primavera).

3 PRIMULE- Noi! (avanzando verso la Primavera).

PRIMAVERA (fa una risatina)- Ero… lontano lontano, vicino vicino…

3 VIOLETTE- Come sei bella!

3 MARGHERITE- Hai negli occhi il cielo.

3 PRIMULE- E nei capelli il sole.

PRIMAVERA  (fa un’altra risatina e arretra d’un passo) – Arrivederci  a domani!

3 MARGHERITE- Come? Te ne vai?

PRIMAVERA- Siamo solo ai primi di marzo e non mi fido…

3 VIOLETTE- Oh, non andartene!

3 PRIMULE- Oggi, resta con noi!

VIOLETTE E MARGHERITE- Sì sì, resta!

(i fiori circondano la Primavera e la fanno prigioniera nel loro girotondo).

1 PRIMULA- Non ti lasciamo più fuggire, sai!

1 MARGHERITA- E’ così bello il mondo quando ci sei tu!

1 VIOLETTA- E a noi piace tanto fiorire…

PRIMAVERA- Avete ragione; quando fiorite, mi siete care come sorelline e oggi voglio vedervi felici. (Allarga le braccia e con voce squillante continua): Sole, manda i tuoi raggi tiepidi! Cielo, mostra il tuo viso sereno! Aria fatti dolce, dolce…

(Le bambine – fiori sciolgono il girotondo e sollevano le braccia verso il sole e il cielo).

PRIMULE- Che bel sole!

VIOLETTE- Che cielo azzurro!

MARGHERITE- Che aria dolce!

1 MARGHERITA- T’abbiamo chiamata,  Primavera e sei davvero con noi.

TUTTI I FIORI- Primavera, sei tanto bella!    (G. Ajmone)  

RACCONTO                               

  MARIANNA REGINA DEI FIORI

Tanto tempo fa, in una grande valle tagliata a metà da un lungo fiume, c’erano il reame dei Baffi Biondi e il regno dei Baffi Neri.

Nel corso degli anni, il popolo dei Baffi Biondi e quello dei Baffi Neri avevano iniziato a litigare per contendersi le acque del fiume.

Col passare del tempo i litigi si fecero sempre più frequenti e sempre più aspri, finché un triste giorno le due popolazioni decisero di entrare in guerra.

Lungo le rive del fiume, i soldati iniziarono così a costruire le loro trincee.

In breve tempo vennero schierati i cannoni assieme a tutto il resto dell’artiglieria, comprese le munizioni.

La sera che precedeva la prima battaglia, il re dei Baffi Neri convocò Silvestro, il mago di corte, per chiedere consiglio:

  • Mago Silvestro, – disse il re molto preoccupato – sei davvero sicuro di non poter impedire in alcun modo questa guerra? Le armi ci porteranno solo morte e dolore: è mai possibile che non esista una sola soluzione per evitare tutto questo?
  • Per impedire una guerra non bastano le magie, – rispose tristemente l mago- per impedire una guerra servirebbe un miracolo. Io purtroppo di miracoli non ne posso fare, c’è però qualcos’altro che è in mio potere…
  • Che cosa Silvestro? – domandò il re con l’animo colmo di speranza.
  • Stanotte è la settima notte di luna piena. Da tempo avevo deciso che in questa notte avrei dato a sette bambini del reame una magia a testa: chi di loro saprà farne l’uso migliore, potrà diventare apprendista mago di corte.
  • Beh, avrei preferito che tu fossi riuscito a escogitare qualcosa per evitare la guerra,- sospirò mestamente il re- ma ordinò comunque all’araldo di portare qui i sette bambini, almeno tra qualche anno avremo un altro mago nel regno.
  • Un’ora dopo, nel grande salone dei ricevimenti, Silvestro accoglieva i sette bambini che avevano risposto al messaggio dell’araldo: Lucio, Orazio, Odoardo, Menico, Nerino Tazio e Marianna.
  • – Buona sera a voi tutti, – disse loro il mago di corte- sapete perché siete stati convocati qui stasera?
  • I bambini fecero sì con la testa- Bene, allora vi dirò quale magia ho deciso di regalarvi: ognuno di voi riceverà il potere magico di trasformare qualcosa in qualcos’altro, e starà a voi scegliere il qualcosa e il qualcos’altro. I bambini lo guardavano perplessi.
  • Mi spiegherò meglio: uno di voi potrebbe imparare a trasformare la terra in acqua, mentre un altro la pietra in oro, un altro ancora potrebbe invece trasformare l’acqua in fuoco, e così via. Avete capito tutti? – I bambini fecero nuovamente di sì con la testa. Bene, allora iniziate ad esprimere le vostre richieste: ricordate però che domani avrà inizio una guerra e, forse, i poteri magici di cui entrerete in possesso stasera potranno essere di grande aiuto al vostro popolo.

Lucio disse: – Io voglio poter trasformare la terra in acqua, così, se anche i pozzi dovessero seccarsi, noi avremo sempre da bere.

Orazio disse: – Io voglio poter trasformare l’acqua in grano: in questo modo, anche se il raccolto andasse distrutto, noi avremo sempre qualcosa da mangiare.

Odoardo disse: – Io voglio poter trasformare l’acqua in monete d’oro, così nei nostri forzieri ci sarà sempre il denaro per comprare dai regni vicini tutto quello di cui avremo bisogno.

Menico disse: –  Io voglio poter trasformare la terra in legno, così i nostri camini avranno sempre legna da ardere e noi non soffriremo mai il freddo rigido del duro inverno.

Nerino disse: – Io voglio poter trasformare la terra in lana, così potremo sempre confezionare abiti pesanti per sopravvivere al gelo che sta per arrivare.

Tazio disse: – Io voglio poter trasformare l’acqua in piombo, così avremo la capacità di produrre munizioni per tutta la durata della guerra.

Infine Marianna (per ultima), disse: – Io voglio il potere di trasformare il piombo in fiori.

  • E perché mai? Esclamarono a gran voce gli altri bambini.
  • I fiori non si mangiano! – dissero Lucio ed Orazio.
  • I fiori non bruciano come la legna dentro al camino, i fiori non ci riparano dal freddo!
  • Dissero Odoardo e Menico.    
  • I fiori sono inutili! Sei proprio una femminuccia! – fecero sprezzanti Tazio e Nerino.
  • Smettetela! – li riprese a gran voce Silvestro.

Se Marianna vuole il potere di trasformare il piombo in fiori, ebbene l’avrà.

Il mago insegnò a ciascun bimbo la propria formula magica e quindi chiamò l’araldo per farli riaccompagnare nelle loro case.

Quella notte, la notte che precedeva la prima battaglia, tutti i bimbi del regno dormivano rannicchiati sotto le coperte: tutti tranne una.

La piccola Marianna guardava fuori dalla finestra della sua cameretta, vedeva cumuli di palle di cannone brillare alla luce della luna e ripeteva la formula magica che Silvestro le aveva insegnato.

L’indomani, al sorgere del sole, i due eserciti si schierarono sulle rive del fiume.

I comandanti alzarono il braccio destro e assieme gridarono: – Fuoco!

I cannoni e i fucili di entrambi gli eserciti spararono con forza i loro colpi. Fu allora che tutti i soldati, i re e gli abitanti dei due regni spalancarono le loro bocche e, pieni di stupore, esclamarono assieme: – “Ooooooooohhhhhh…

Una meravigliosa pioggia di fiori cadeva dolcemente dal cielo: i cannoni e i fucili avevano sparato in aria petali multicolore profumati delle essenze della Primavera, che delicatamente si posavano ore sulle teste di ognuno.

  • Il piombo delle nostre munizioni si è trasformato in fiori! – dicevano i soldati- E’ forse una magia? E’ forse un miracolo?

Silvestro, mago di corte, volò allora sul ponte che univa le due rive del fiume e da lì parlò:

  • Ascoltate tutti: il merito di questa meraviglia va alla piccola Marianna, che ha deciso di trasformare il piombo delle vostre artiglierie nei soffici fiori della Primavera, insegnandoci a sostituire la bellezza della natura all’orrore delle armi. Oggi doveva essere una giornata di sangue e invece è diventata una giornata di profumi e di colori. Vogliamo continuare la guerra o vogliamo trovare un accordo pacifico per spartirci equamente l’acqua del fiume?

Tutti esclamarono in coro: – Pace!!!!!

Marianna venne nominata Prima Consigliera del reame dei Baffi Biondi e Prima Consigliera del regno dei Baffi Neri, diventò apprendista mago di corte, imparò molte altre magie e serbò sempre nel suo animo i colori gioiosi della Primavera.

                                        (Arianna Lana)   

 GIOCHI

LE PARTI DEL FIORE

Con questo gioco i bimbi apprendono giocando le parti che compongono il fiore.

4 bambini rappresentano i petali e formano un cerchio dandosi le manine. Girando cantano:

  • Noi siamo i petali e formiamo la corolla.

Altri 5 bambini rappresentano i sepali si danno le manine, s’inginocchiano e formano una corona intorno ai petali. Essi muovendo in su ed in giù le braccia, rispondono:

  • Noi sepali formiamo il calice.

Al centro si colloca un bambino che alza le braccia ed ondeggia le mani e rappresenta gli stami ed i pistilli e dice:

  • Io all’interno formo stami e pistilli.

Un altro bambino si colloca fuori del cerchio ed unendo le mani e le braccia, alzandole in alto dice, sempre cantando:

  • Io sono il bel gambo verde.

 

 PASSA IL TESTIMONE

Con questo gioco miriamo a sviluppare il linguaggio ed il senso logico.

I bambini seduti in circolo. Inizia il gioco un bambino dicendo il nome di un fiore. Dopo di che passa al compagno che sta alla sua destra un fazzoletto. Il bambino vicino a lui deve dire il nome di un altro fiore. Il gioco continua passando il fazzoletto da un bambino all’altro. Chi non riesce a dire il nome di un fiore dentro un tempo stabilito esce dal gioco. (Nonna Tina)

  

OGNI FIORE NELL’AIUOLA

Si collocano a terra tanti cerchi colorati che rappresentano le aiuole. I bimbi si dispongono dalla parte    opposta dei cerchi. Ogni bimbo porta al braccio un braccialetto colorato simile a quello dei cerchi.

Al comando: – Ogni fiore nella sua aiuola!

Ogni bimbo deve mettersi nel cerchio che ha il colore del suo braccialetto.

Chi sbaglia viene eliminato dal gioco. (Nonna Tina)

FIORI DI PRATO E FIORI DI GIARDINO

Con questo gioco vogliamo fare capire ai bambini che ci sono fiorellini che nascono e vivono nei prati ed altri nei giardini.

I bambini possono disegnare i fiori su cartoncini (in alternativa li possono anche ritagliare da riviste). Tutti i cartoncini vengono collocati in una scatola e si mescolano. A turno viene chiamato un bambino che senza guardare deve prendere dalla scatola un cartoncino. Dopo di che lo deve guardare attentamente e dopo avere pronunciato il suo nome deve dire se è un fiore di prato o di giardino. Se indovina continua a giocare e prende altri cartoncini. Se, invece, non indovina lascia il posto ad un compagno. Vince naturalmente il bambino che fa meno errori.  (Nonna Tina)

ATTIVITA’ COSTRUTTIVE E MANIPOLATIVE

OROLOGIO DEI FIORI

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Per fare capire ai bimbi che ogni stagione ha i suoi fiori possiamo insieme ai bimbi costruire un orologio. I bimbi dopo avere disegnato e colorato i fiori li ritagliano e li incollano sull’orologio. Essi potranno vedere così anche i colori dei fiori stagionali.

CARTELLONE MURALE DEI FIORI CHE VIVONO NEI PRATI E NEI GIARDINI

Prendiamo un cartoncino resistente e lo dividiamo in due parti. In una parte i bimbi collocheranno i fiori che vivono nei giardini e nell’altra parte quelli che vivono nei prati. I fiori li possono dipingere o disegnare i bambini oppure li possono ritagliare dalle riviste.

FIORI CON I CONTENITORI DI PLASTICA DELLE UOVA

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Si tagliano i contenitori delle uova dando loro la forma di un fiore (margherita, campanella, etc…). I bimbi colorano i fiori e gli steli fatti con spaghetti o bucatini crudi. Le foglie si realizzano con carta crespa o velina verde.

FIORI E FARFALLE

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Se avete conservato le carte colorate delle uova di Pasqua, potete riciclarle creando un quadretto primaverile di fiori e farfalle.

FIORI CON LA PASTA CRUDA

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La pasta cruda si presta molto bene alla realizzazione di fiori. Mettiamola a disposizione dei bimbi che sicuramente aiutati dalla fantasia riusciranno ad effettuare delle creazioni originali.

SIMPATICI FIORI REALIZZATI CON CARTONCINO E ROTOLO DI PELLICOLA TRASPARENTE 

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I FIORI NELL’ARTE

Gli artisti in ogni tempo hanno rappresentato i fiori, perché sono elementi che ispirano gli animi gentili e sensibili.

Per invogliare i bambini a rappresentare i fiori in dipinti originali possiamo porre alla loro osservazione e alla loro attenzione dei quadri di autori famosi oppure delle foto.

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Le Quattro Stagioni di Arcimboldo:

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Campo di papaveri di Claude Monet:

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Campo di girasoli di Roberto Galloro:

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Vaso di Van Gogh:

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SCHEDE DI VERIFICA E APPROFONDIMENTO

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