Un Mantello Speciale

On 19 dicembre 2018 by Nonna Tina

C’era una volta un uomo, che uscì fuori nella notte per cercare del fuoco. Andò di casa in casa e picchiava:

  • O buona gente, apritemi! Ho un bambinello appena nato e cerco del fuoco per riscaldare il mio Bambino e la sua Mamma.

Ma era notte profonda: tutti dormivano.

L’uomo camminò ancora finché, lontano, scorse un chiarore: si avvicinò e vide nell’aperta campagna un bel fuoco che ardeva e intorno molte pecore, che dormivano vigilate da un pastore e dai cani. Quando l’uomo si avvicinò alle pecore, tre grossi cani si destarono e spalancarono le bocche per abbaiare, ma non poterono; allora mostrarono i forti denti e fecero per slanciarsi su di lui, ma i loro denti non poterono morderlo.

L’uomo voleva avvicinarsi al fuoco; ma le pecore erano così fitte che tra loro non si poteva passare e l’uomo passò sopra di loro, senza che nessuna si svegliasse o si muovesse, e giunse vicino al fuoco.

Allora il pastore si svegliò; era un vecchio severo e violento.

Vedendo quell’uomo vicino al suo gregge, prese un lungo bastone e glielo lanciò contro; ma il bastone cadde proprio ai suoi piedi senza toccarlo.

Lo straniero si fece allora vicino al pastore e gli disse:

  • – Dammi un po’ di fuoco che riscaldi il mio Bambino appena nato e la sua Mamma.
  • – Prendine quanto ne vuoi – rispose il pastore; ma intanto pensava:<< Costui non potrà prenderne nemmeno un poco, perché non ha né una pala né un recipiente per trasportare i tizzi accesi>>.

Ma l’uomo si chinò, prese con le mani alcuni carboni accesi e li mise nel mantello. Il pastore meravigliato, pensava: << Che nottata è questa, che i cani non mordono e il fuoco non brucia?>>.  E, pieno di curiosità, seguì l’uomo che aveva già preso la via del ritorno.

Vide che lo straniero non aveva una casa: si era fermato davanti a una grotta, nella quale erano una donna e un bimbo. Il pastore allora ebbe pietà del Bambino tremante nella notte fredda, e dal sacco che aveva sulle spalle trasse fuori una morbida e bianca pelle di pecora e la offrì all’uomo per il Bambino.

In quel momento, proprio quando il suo cuore diventava buono, vide intorno a se’  una fitta schiera di angeli dalle grandi ali d’argento. Tutti insieme cantavano che nella notte era nato il Redentore.

Allora il pastore capì perché in quella notte tutto era così buono e nessuna

Allora il pastore si svegliò; era un vecchio severo e violento.

Vedendo quell’uomo vicino al suo gregge, prese un lungo bastone e glielo lanciò contro; ma il bastone cadde proprio ai suoi piedi senza toccarlo.

Lo straniero si fece allora vicino al pastore e gli disse:

  • – Dammi un po’ di fuoco che riscaldi il mio Bambino appena nato e la sua Mamma.
  • – Prendine quanto ne vuoi – rispose il pastore; ma intanto pensava:<< Costui non potrà prenderne nemmeno un poco, perché non ha né una pala né un recipiente per trasportare i tizzi accesi>>.
  • Ma l’uomo si chinò, prese con le mani alcuni carboni accesi e li mise nel mantello. Il pastore meravigliato, pensava: << Che nottata è questa, che i cani non mordono e il fuoco non brucia?>>.  E, pieno di curiosità, seguì l’uomo che aveva già preso la via del ritorno.

Vide che lo straniero non aveva una casa: si era fermato davanti a una grotta, nella quale erano una donna e un bimbo. Il pastore allora ebbe pietà del Bambino tremante nella notte fredda, e dal sacco che aveva sulle spalle trasse fuori una morbida e bianca pelle di pecora e la offrì all’uomo per il Bambino.

In quel momento, proprio quando il suo cuore diventava buono, vide intorno a sé  una fitta schiera di angeli dalle grandi ali d’argento. Tutti insieme cantavano che nella notte era nato il Redentore.

Allora il pastore capì perché in quella notte tutto era così buono e nessuna cosa faceva del male.

                         (S. Lagerloff)

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