La Befana Torna Indietro

On 4 gennaio 2021 by Nonna Tina

La Befana, stanca, stanca, tornava verso la sua casa, che è lontana, tanto lontana che, fra andare e tornare, ci vuole un anno.

Ai tempi antichi la Befana fabbricava da sé i giocattoli, che erano fatti di legno e di magia. Ma i bambini nuovi vedevano solamente il legno e torcevano la bocca.

Perciò la Befana comprava i balocchi di lusso nelle grandi fabbriche e i suoi rimanevano sempre in fondo al sacco, perché non piacevano a nessuno.

La Befana camminava in silenzio nel lume di luna. Ad un tratto inciampò e si fermò. Che cosa c’era? Un filo di pianto teso fin lassù.

  • Un bambino che piange? A quest’ora? – borbottò. E riprese a camminare.

Quel filo però la tirava e non si spezzava. Allora la Befana tornò indietro. Arrivò ad un comignolo alto: due voci si distinguevano legate a quel filo di pianto. Una diceva:

  • Nemmeno oggi me l’hai portato il balocco!
  • E quell’altra rispondeva:
  • – Come potevo fare, amore mio, se non m’avanzava nemmeno un soldo!

La Befana, appoggiata al camino, aveva già aperto il sacco e frugava nel fondo.

Tirò su due manciate di quei balocchi che faceva lei e che ora nessuno voleva più, poi avvicinò la bocca del sacco a quella del camino e adagio adagio vuotò ogni cosa. Allora il filo di pianto si spezzò e la sua voce si tramutò in una risatina lunga che, arrivata fuori del camino, si sparpagliò nel cielo come una fiorita di stelle piccine.

La Befana, stanca stanca, riprese a camminare, ma quelle stelline sbocciate dalle risa del bambino la inseguivano come lucciole. Finché ne prese una manciata e le mise nel sacco.

  • Farò gli occhi alle bamboline per quest’altro anno! Ed era contenta.
  •                  (G. Fanciulli)

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