Progetto: Storia Dell’Uva Bambini 5 – 6 Anni

On 11 novembre 2018 by Nonna Tina

Continuiamo ad occuparci dell’uva, tematica già affrontata nel racconto inedito “L’Uva” e nel relativo progetto per i bambini più piccoli, rivolgendoci questa volta ai bambini più grandi di 5 e 6 anni.

Gli obiettivi che ci proponiamo di raggiungere sono i seguenti:

Dopo avere letto ai bambini la storia “L’uva” e averne compreso il significato realizziamo la vendemmia nell’ambito scolastico.

E’ un’esperienza indimenticabile per i bimbi effettuare nell’ambito della scuola la vendemmia come avviene nella realtà contadina. L’esperienza è ancora più educativa se la vendemmia la trasformiamo in un’attività di intersezione. Sarebbe, però, opportuno portare i bambini prima in una vigna per fare vedere dal vivo questo lavoro così faticoso, ma gratificante e gioioso. Solo così i piccoli osservando i movimenti, le azioni dei vignaioli e le fasi della vendemmia possono, una volta tornati a scuola, non solo verbalizzare e rappresentare graficamente l’esperienza osservata, ma soprattutto riprodurla praticamente. Essi potrebbero, inoltre, esercitare la memoria, sforzandosi di ricordare e ripetere i canti dei vendemmiatori e delle vendemmiatrici. La vendemmia è un lavoro che coinvolge donne, bimbi ed adulti. Ognuno svolge un compito. Chi taglia i grappoli con coltelli o forbici, chi mette i grappoli nei cesti, chi versa i cesti pieni d’uva nei tini. La vendemmia non è solo lavoro, ma è anche una festa. Tutti sono felici ed allegri perché pensano al buon vino che uscirà da quelle uve raccolte e lavorate con tanta fatica. Se è impossibile assistere e partecipare alla vendemmia contadina dal vivo ricorriamo ad immagini o al racconto di un nonno che fa la vendemmia o di un contadino.

A questo punto spieghiamo ai bambini, nel modo più semplice possibile, come il mosto ottenuto dalle uve schiacciate si trasforma in vino.

Nel mosto si trovano dei piccolissimi funghi che amano tanto lo zucchero. Essi quando l’uva è nella vigna si collocano sugli acini. Quando questi ultimi vengono raccolti e posti nei tini i funghi si mettono all’opera. Mangiano lo zucchero che c’è nel mosto e producono un gas velenoso: l’anidride carbonica. Questo gas uscendo fuori all’aria fa gorgogliare il mosto. I funghetti mangiando lo zucchero lo trasformano in alcool.

Diamo poi ad ogni bambino una bottiglietta vuota di succo di frutta con il proprio contrassegno   e facciamogliela riempire di mosto.

Il giorno di S. Martino che, come dice il proverbio “ogni mosto diventa vino”, invitiamo i bambini a gustare un po’ del contenuto della loro bottiglietta.

Dopo di che, chiediamo ai piccoli com’è il vino che hanno gustato, stimolandoli a descriverlo con degli aggettivi (ad es., dolce, rosso, odoroso, buono,zuccherino,profumato, ecc…). I bimbi in questo modo scoprono delle qualità nuove, allargano le loro conoscenze ed arricchiscono il loro linguaggio.

A questo punto è doveroso fare conoscere San Martino ai piccoli. Raccontiamo loro la leggenda che parla della breve estate di San Martino.

LA BREVE ESTATE DI SAN MARTINO

In una fredda e piovosa giornata di novembre San Martino, un valoroso soldato romano, a cavallo del suo morello, sta tornando a casa avvolto in un ampio mantello per ripararsi dal freddo pungente. Lungo la strada incontra un poveretto che trema dal freddo, essendo mezzo nudo.  Egli ne ha compassione e senza pensarci due volte prende la sua spada e taglia in due parti il suo mantello. Una parte la tiene per sé e l’altra la offre al poverello che lo ringrazia per la sua generosità. All’improvviso la pioggia smette di cadere. Il cielo si rischiara e appare un sole luminoso. Sulla via sbocciano rose, viole e gelsomini. Quel poverello sul ciglio della strada, nudo e infreddolito, a cui il soldato aveva dato tanto generosamente soccorso non era altri che Gesù. E proprio Lui aveva portato il sereno, fuori e dentro il suo cuore. San Martino dopo questo avvenimento si converte al cristianesimo. Da allora ogni anno l’undici novembre il cattivo tempo lascia il posto alla breve estate di San Martino e in quel giorno ogni mosto diventa vino.

CONOSCIAMO LA VITE

La vite è una pianta rampicante che si adatta a qualsiasi clima, anche se i climi caldi e temperati sono quelli che le permettono di crescere più forte e rigogliosa. Essa ha un fusto nodoso e contorto e rami (tralci) che si attaccano con facilità ai sostegni per mezzo dei viticci. Le sue foglie (pampini) sono palmate, a forma di cuore. La parte inferiore di esse è pelosa.

Il frutto della vite è l’uva. Ci sono tante varietà d’uva. C’è l’uva da tavola che viene consumata dalle famiglie e c’è l’uva da vino.  C’è l’uva Regina, l’uva Italia, l’uva Zibibbo, l’uva Moscata, l’uva Malvasia, l’uva Mennavacca, ecc… L’uva è formata da tanti acini che unendosi formano i grappoli. Anche i grappoli si possono classificare in modo diverso. Ci sono grappoli neri e grappoli bianchi; grappoli verdi e grappoli rosa. Ogni grappolo è costituito di un raspo e di acini rotondi o allungati. Negli acini ci sono dei semini chiamati vinaccioli.

La vendemmia si realizza nel mese di settembre e gli inizi di ottobre.

CONOSCIAMO LE PARTI DELL’UVA

COLORI DELL’UVA

I bambini grandi negli anni precedenti hanno “avuto a che fare” con l’uva, in quanto è stata loro presentata come frutto autunnale. Essi, però, hanno avuto una visione assai semplificata dei grappoli, in quanto essi rispondevano a due soli modelli di colore: grappoli gialli e grappoli viola. Ora possiamo, invece, offrire loro una conoscenza più particolareggiata dei colori dell’uva. Quando l’uva è ancora acerba il colore del grappolo è verde. Al momento della maturazione i grappoli possono diventare di colore:

1 ) giallo;

  • viola;
  • nero;

Il colore dipende dalla qualità e dalla varietà dell’uva.

I viticci e le foglie dell’uva (pampini) sono verdi. Queste ultime in autunno diventano gialle, rossicce, arancioni e marrone.

I tralci (i rami della vite) e la vite sono di colore marrone.

Se ancora i bambini non conoscono i colori derivati, possiamo prendere spunto dai colori dell’uva per presentare l’argomento. Così, mostriamo ai bambini come i colori verde, viola e marrone siano dei colori secondari, che possiamo ottenere mescolando i colori primari (rosso, giallo e blu ). Mettiamo a disposizione dei piccoli colori a tempera, piattini, pennarelli, colori a cera, colori a matita, in modo che possano sperimentare da soli.

FORMAZIONE DEI COLORI

COLORE VERDE = COLORE GIALLO + COLORE BLU

COLORE VIOLA= COLORE  ROSSO+ COLORE BLU

C OLORE MARRONE= COLORE  GIALLO+ COLORE ROSSO+ COLORE BLU

COLORE ROSA= COLORE ROSSO + COLORE  BIANCO

Per rendere interessante l’argomento e catturare l’attenzione dei bimbi possiamo narrare o leggere loro la storia “Un mondo colorato” che troverete sul mio sito.

POESIE ED INDOVINELLI

VENDEMMIA

Con un secchio od un cestello

con le forbici o il coltello,

donne e uomini,da ieri,

tutti allegri e faccendieri

colgon l’uva zuccherina

e la portano in cantina.

La vendemmia è un gran lavoro!

Nella vigna era un tesoro

di bei grappoli dorati.

Or li han colti e li han pigiati;

ed il mosto in un gran tino

già fermenta e si fa vino. ( F. Scocciarelli )

TEMPO DI VENDEMMIA

Nell’aria v’è l’odore

dei grappoli maturi.

Lieto il vendemmiatore

va raccogliendo l’uva.

Splendendo fra le nuvole,

il sole par che dica:

<< Nel tuo lavoro onesto,

Iddio ti benedica!>>. (M. Mazzei )

VENDEMMIA

Lieta festa di bei colori,

pampini, grappoli maturi,

grappoli biondi,grappoli scuri…

Su cantate,vendemmiatori!

Colmo il canestro,colma la gerla,

e il tralcio è ricco di frutti ancora:

brilla ogni chicco che il sole sfiora,

come il rubino,come la perla.

Bigoncia colma, colmo il cestello;

vendemmiatrici uno stornello. ( D. Rebucci )

TEMPO DI VENDEMMIA

Nell’aria v’è l’odore

dei grappoli maturi.

Lieto il vendemmiatore

va raccogliendo l’uva.

Splendendo fra le nuvole,

il sole par che dica:

<< Nel tuo lavoro onesto,

Iddio ti benedica!>>. (M. Mazzei )

VENDEMMIA

Lieta festa di bei colori,

pampini, grappoli maturi,

grappoli biondi,grappoli scuri…

Su cantate,vendemmiatori!

Colmo il canestro,colma la gerla,

e il tralcio è ricco di frutti ancora:

brilla ogni chicco che il sole sfiora,

come il rubino,come la perla.

Bigoncia colma, colmo il cestello;

vendemmiatrici uno stornello. ( D. Rebucci )

VENDEMMIA

Nel vigneto

tra i filari

si respira

aria di festa.

C’è allegria tutt’intorno

con schiamazzi e melodie.

Chi si affanna con le ceste,

chi stacca dai pampini

i bei grappoli dorati,

chi li posa dentro il tino

per essere pigiati.

Un profumo inebriante

si sparge per il borgo,

si aspetta San Martino

per gustare il buon vino.  ( Nonna Tina )

FILASTROCCA DELL’UVA

Dalla pergola nasce l’uva

prima acerba poi matura,

la raccoglie il contadino

e la schiaccia dentro il tino.

Bolle il mosto giorno e notte

poi finisce nella botte,

nella botte si riposa

finché è vino coloroso.

Dopo tante settimane

va a riempire le damigiane,

ma lì dentro non può stare

ora è pronto da infiascare.

Per la festa di famiglia ( S. Martino)

passa poi nella bottiglia.

Nel bicchiere viene versato

e da tutti è ben gustato.

INDOVINELLI

Sono piena di filari ,

tra i pampini spiccano grappoli

neri e dorati. A settembre mi riempio

di risate e dolci canti.

Su dì il mio nome piccino

pian pianino… ( vigna )

(Nonna Tina )

——————————————

Nei panettoni mi puoi trovare,

nei dolci casalinghi oppure nei pasticcini.

Io sono l’uva…..(sultanina) (Nonna Tina)


Indovina indovinello

se indovini diventi più bello.

In Primavera sono verde,

in autunno sono  di tanti colori,

abito nella vigna

io sono il … (pampino) (Nonna Tina)

PREPARAZIONE DELLA MARMELLATA

INGREDIENTI:

1 CHILOGRAMMO DI UVA- 6OO GRAMMI DI ZUCCHERO- MEZZO LIMONE- UNA BUSTINA DI PECTINA.

Un’altra esperienza che si ricollega alla tematica dell’uva è la preparazione della marmellata con il nostro frutto succoso a scuola insieme ai piccoli. Laviamo i grappoli di uva insieme ai bambini. Dopo di che, dividiamo i piccoli in gruppi e facciamoli sedere intorno ad un tavolinetto. Diamo ad ognuno un piatto con un grappolo d’uva. I bimbi debbono staccare gli acini e schiacciarli.  I vinaccioli ed i raspi devono essere tolti e collocati in una ciotolina a parte. Alla fine di questa operazione si versa il tutto (polpa e bucce) in una pentola con mezzo bicchiere di acqua. Si porta la pentola in cucina, si pone sul gas e si fa cuocere il contenuto a fuoco basso per trenta minuti, mescolando di tanto in tanto. A cottura avvenuta si toglie la pentola dal fuoco e col passatutto si passano gli acini. Si raccoglie il passato e si rimette sul fuoco con lo zucchero ed il succo del limone. Si fa cuocere per altri quindici minuti, sempre a fuoco basso. Si aggiunge infine la pectina. Si lascia cuocere la marmellata per altri cinque minuti e dopo di che la si lascia  raffreddare.

Sarà una soddisfazione per i bimbi poter assaggiare su una fetta di pane un prodotto fatto da loro.

Invitiamo poi i piccoli prima a verbalizzare l’esperienza realizzata (potranno esprimere che sapore aveva la marmellata, com’era il colore…) e successivamente a rappresentarla graficamente. Se rimane della marmellata chiediamo ai bimbi come conservarla. Sicuramente qualcuno dirà di collocarla in un vasetto perché l’ha visto fare alla nonna oppure perché si ricorda che ha visto le marmellate in vasetti al supermercato oppure a casa. Facciamo travasare la marmellata rimasta al bimbo o ai bimbi che hanno suggerito l’idea. Prima di chiudere i vasetti ermeticamente con coperchi mettiamo in superficie un po’ di zucchero per conservare meglio la marmellata.

COME CONSERVARE L’UVA

Un’altra esperienza da potere realizzare nell’ambito  scolastico è quella di essiccare  l’uva. Si mettono i grappoli al sole, al buio o al fresco. I bambini possono così notare che dopo qualche tempo gli acini perdono l’acqua in essi contenuta e si trasformano, diventando secchi. Questo è un sistema per mantenere a lungo il frutto della vite. L’uva essiccata si chiama sultanina e si utilizza in pasticceria o in cucina per rendere più gustose alcune pietanze.

PROCEDIMENTO INVERSO

Possiamo in modo pratico far vedere ai bimbi come fare acquistare freschezza e volume all’uva essiccata. Basta mettere l’uva sultanina in un recipiente pieno d’acqua. Dopo un po’ di tempo rinviene.

DRAMMATIZZAZIONE

IL VINO NOVELLO

PERSONAGGI: Narratore- Oste- Menico-Giovanni-Giacomo-Mosca- Nicolino.

NARRATORE- L’osteria di mastro Filippo è affollatissima. Tutti sono impazienti di assaggiare il vino nuovo.

L’OSTE-  Compare Menico, volete un altro fiaschetto di vino da bere con i vostri amici?

Il mio vino è un nettare e… lo sapete che fa bene alla salute!

MENICO- Compare mio porta al mio tavolo non un fiaschetto, ma un bel fiascone. Mi raccomando, però, di non annaffiarlo.

L’OSTE-( tutto risentito) Cosa dici! Quando mai io ho fatto una cosa del genere!

GIOVANNI- (amico di Menico) Non dite bugie oste, perché vi ho visto con questi miei occhi  mettere dell’acqua nel vino.

GIACOMO- ( un altro amico di Menico ) Io posso confermare quello che dice Giovanni. Un giorno ho visto che voi avete riempito a metà una brocca di vino e poi avete aggiunto dell’acqua dal rubinetto sicuro che nessuno dei vostri clienti se ne sarebbe accorto dato che erano tutti brilli.

L’OSTE- State dicendo delle sciocchezze, parola mia. Sicuramente eravate ubriachi e avete avuto delle allucinazioni.

NARRATORE- Gli animi si accendono e Giovanni inavvertitamente, gesticolando, fa rovesciare sul tavolo un bicchiere colmo di vino. All’improvviso una mosca che svolazzava lì intorno si avvicina, attirata dal profumo e cade nel vino.

MOSCA- Aiutoooo annego! Cos’è questo liquido? Lo voglio proprio assaggiare. Il suo colore è bello e anche il suo odore. E’veramente squisito! E’un vero nettare!

NARRATORE- Dopo che ha bevuto il vino la mosca poverina si sente male.

MOSCA-Ohi! Ohi! Cosa mi succede? Mi gira la testa e vedo doppio. Forse quel liquido era avvelenato.  No…non riesco più a volare! Povera me !

GLI AVVENTORI- Guardate quella mosca si è ubriacata con il vino novello e non sa volare più come prima. Vola a zig-zag. Fa capriole e pure canta. Ah… aaaaa

NICOLINO- (figlio dell’oste ) C’è poco da ridere ! Quando voi altri bevete troppo vino vi comportate peggio della mosca. Barcollate,cantate e perdete la lucidità. Dalle vostre bocche poi non vi dico quante sciocchezze e parole irripetibili escono! Per il vostro bene fareste meglio a bere di meno. Un bicchiere di vino fa bene alla salute, ma il troppo storpia.  (Nonna Tina )

IL DONO DEL DIO BACCO

PERONAGGI:  Narratore-Bacco-Peppe- Assunta-Luigino

Bacco- Io sono il dio della gioia e del buonumore e voglio che tutti siano felici come me. Gli uomini sono,invece, tristi e musoni. Non sanno prendere allegramente la vita. Vorrei fare loro un regalo per tirarli un po’ su.

NARRATORE- Bacco, lisciandosi la barba, pensa e ripensa. Finalmente riesce a trovare un dono adatto agli uomini.

Bacco-  Ecco, ecco ho trovato quello che cercavo. D’ora in poi gli uomini diventeranno allegri e spensierati.

Narratore –  Egli dicendo così lancia sulla terra delle piantine che trasportate dal vento cadono nel campicello del contadino Peppe. Una mattina quando egli si reca nel suo terreno rimane sorpreso nel trovare quella novità.

Peppe- Cosa succede? Chi si è permesso di piantare queste piantine nel mio campo?

Sono piante strane. Non ho mai visto vegetali simili da nessuna parte.

Narratore- Col passare del tempo le piantine crescono e danno frutti belli e succosi.

Assunta (moglie di Peppe)- Marito mio che frutti particolari hanno queste piante nuove!

Dovremmo assaggiarli per sentire il loro sapore.

Luigino ( figlio di Assunta ) Mamma sei impazzita! E…se i frutti fossero velenosi!

Peppe- Io credo che frutti così belli non possono essere che buoni. Ora l’assaggio e vi dirò com’è il loro sapore.

Narratore- Peppe dopo avere mangiato i chicchi dell’uva.

Peppe-Il loro sapore è veramente squisito!

Luigino- ( dopo avere assaggiato pure lui i frutti) Papà perché non pigiamo questi frutti dato che sono succosi?

Narratore- Peppe ascolta il figlio ed ecco che da quei frutti si ottiene un liquido gustoso e dolce come un nettare. Egli chiama parenti, amici e vicini per fare gustare loro quella bevanda degna dei re. Tutti dopo aver bevuto quel liquido diventano allegri, cantano e ballano, dimenticando guai e preoccupazioni. Bacco dall’alto del cielo vedendo tutti allegri sorride soddisfatto. ( Nonna Tina )

GIOCHI

PASSANO- PASSANO

I bimbi si dispongono liberamente e quando l’insegnante dirà: Passano, passano tanti vendemmiatori con cesti!

I bimbi imitano i vendemmiatori che camminano nella vigna con cesti.

-Passano tanti vendemmiatori che tagliano l’uva con coltelli e forbici!

-Passano tanti vendemmiatori che versano i cesti colmi nei tini!

-Passano tanti vendemmiatori che cantano stornelli!

L’educatrice continua così, di volta in volta, ad elencare le varie azioni che compiono i vendemmiatori durante la vendemmia.

Chi sbaglia le azioni ed i movimenti dei vendemmiatori richiesti dall’educatrice esce dal gioco.

SPREMI

Si chiamano due bimbi per volta. Ad ognuno si dà un piatto con un grappolo d’uva e un bicchierino di carta. Al comando:- Spremi!

I bimbi debbono spremere i chicchi d’uva e mettere poi il liquido ottenuto nel bicchierino.

Vince chi riesce ad ottenere più liquido nel tempo stabilito. ( Nonna Tina )

IL VENDEMMIATORE

I bimbi si prendono per mano e formano un cerchio. Ognuno di loro rappresenta una varietà di uva (regina, zibibbo, moscato, fragolina, ecc.). Un compagno rappresenta il vignaiolo e gira intorno al cerchio, cantando:- Che bella vigna piena di grappoli maturi! Un grappolo voglio raccogliere e gustare.

Mentre lui sta fermo i compagni girano e rispondono così:- Uva qui ce n’è tanta, ma quale preferisci?

Il vendemmiatore:- Gradisco l’uva… (indica il tipo di uva che preferisce, ad esempio “Fragolina”).

Il compagno che rappresenta questo tipo d’uva esce dal cerchio e si colloca dietro al vendemmiatore e gira con lui.

Il gioco continua finché il vendemmiatore non prende tutti i tipi d’uva. Il gioco sarà utile a far memorizzare le diverse varietà ai bambini. ( Nonna Tina )

TRAVASIAMO

Questo gioco si può realizzare a coppie. Ad ogni coppia si dà una bottiglietta di plastica piena di vino e dei bicchieri di plastica.

Al comando dell’insegnante:- Travasiamo!

I piccoli debbono versare il vino della bottiglia nei bicchieri. Vince la coppia che riesce a riempire i bicchieri di vino nel minore tempo possibile, senza versarlo fuori. (Nonna Tina )

ATTIVITA’ MANIPOLATIVE E COSTRUTTIVE

GRAPPOLO D’UVA CON STELLE FILANTI

Una simpatica idea è quella di realizzare un grappolo d’uva con le stelle filanti. Il procedimento è il seguente. Si fanno dei cerchi arrotolando le stelle filanti di colore giallo (se vogliamo fare un grappolo d’uva bianco ) o di colore viola (se vogliamo realizzare  un grappolo d’uva nero). Una volta finiti i cerchi possiamo attaccarli su un cartoncino colorato. Le foglie ed i raspi li possiamo colorare con i pennarelli o spalmando la plastilina verde oppure arrotolando pezzetti di carta crespa verde che si incollano poi sul cartoncino. Arrotolando i nastri di stelle filanti i bimbi esercitano la motricità fine.

PAMPINI CON LA TECNICA DEL PUNTINISMO

Mettiamo a disposizione dei bambini dei pampini essiccati. Essi devono collocarli su un foglio o un cartoncino bianco e con una matita riprodurre il contorno dei pampini. Devono poi colorare i pampini con le tempere utilizzando la tecnica del puntinismo.

COSTRUIAMO UNA VIGNA

Prendiamo una scatola e riempiamola di terra. Cerchiamo di reperire dei rametti e fissiamoli nella terra a mo di filari. Attacchiamo dello spago e collochiamo su di essi dei grappoli d’uva disegnati, colorati e ritagliati dai bambini. Possiamo mettere delle piccole foglie d’uva vere o disegnate dai bambini. Su cartoncini resistenti si possiamo disegnare contadine, vendemmiatori, bambini, cagnolini, tini e cesti con grappoli d’uva.

GRAPPOLO D’UVA

Mettiamo a disposizione dei bambini dei batuffoli di cotone idrofilo. Essi devono appallottolare i batuffoli formando delle palline. Devono poi avvolgerle  in carta velina o crespa di colore viola e incollarle tra loro formando un grappolo d’uva. A questo punto disegneranno e ritaglieranno una foglia da un cartoncino verde.  Il raspo si realizza con la carta crespa o velina marrone arrotolata.Possiamo abbellire la sezione o il salone della scuola con tanti grappoli d’uva magari di dimensioni diverse.

COMPRENSIONE DEI CONCETTI “INSIEME”- “SOTTOINSIEME”

COMPRENSIONE DEI CONCETTI  “UNO  -TANTI”

Utilizzando grappoli d’uva possiamo fare intuire in modo pratico ai bambini il concetto di ” insieme “e sottoinsieme “.  I bambini dopo avere collocato in un cestino tanti grappoli d’uva neri e bianchi formano un “insieme “di grappoli d’uva. Per formare  dei “sottoinsiemi” basta semplicemente collocare i grappoli d’uva bianchi in un cestino e in un altro tutti i grappoli neri. Una volta che i piccoli hanno chiari i concetti di “insieme” e “sottoinsieme” possono eseguire l’operazione inversa, è chiaro infatti che unendo i “sottoinsiemi” dei grappoli neri e bianchi  possono ottenere nuovamente l’“insieme” dei grappoli d’uva.  Mettiamo sul tavolinetto dei bambini un cestino con due grappoli d’uva e diciamo loro di formare un “insieme” uguale a quello dato (simbolo =).

Invitiamo i bambini successivamente a formare un “insieme” più grande (simbolo maggiore > ) e poi un altro più piccolo (simbolo minore < ).

Collochiamo  poi in un cestino un grappolo d’uva ed in un altro cesto dieci. Chiediamo ai bambini dove ci sono tanti grappoli e dove pochi.

Quando tutti hanno intuito i concetti “uno- tanti” invitiamo i bambini a rappresentarli graficamente su un foglio.

Si possono anche fare raggruppamenti con altro materiale per approfondire e consolidare gli apprendimenti realizzati. L’importante è fare operare i bimbi e permettere loro di realizzare esperienze valide di vita e di apprendere concetti logici operando concretamente.

DI SEGUITO SCHEDE PER APPROFONDIRE E CONSOLIDARE GLI APPRENDIMENTI

T.D.S.: Capacità di eseguire seriazioni
P.M.: Completa la seriazione e poi colora

T.D.S.: Sviluppo dell’abilità grafica: “segno circolare”.
Conoscenza e formazione del colore viola
P.M.: Formiamo il colore viola. Dipingiamo il grappolo d’uva dopo averlo completato

T.D.S.: Concetto di “appartenenza”
P.M.: Completa gli insiemi disegnando e colorando alcuni elementi che appartengono ad essi

T.D.S.: Coordinazione oculo-manuale
P.M.: Colora la strada che percorre la volpe per arrivare alla vigna

T.D.S.: Esercitare la motricità fine – sequenza logica
P.M.: Ritaglia le sequenze ed incollale su un foglio in ordine logico dopo averle colorate

T.D.S.: Capacità di seguire un ritmo
P.M.: Completa il ritmo e colora a piacere

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