L’Uva

On 27 ottobre 2018 by Nonna Tina

Su in collina c’è un bel pezzo di terra che da sempre non produce nulla, proprio nulla. Il contadino Nanni, più volte ed in tempi diversi, vi ha piantato il grano con il mais, gli ortaggi ed i legumi, gli alberi da frutto ed infine l’erba medica ed il trifoglio, ma inutilmente. Ormai è convinto che sia una terra maledetta e insistendo a ricavarne qualcosa si perde solo tempo e lavoro.
Egli perciò ha deciso di lasciarla incolta.
Ma una notte, la terra apre il suo cuore alle stelle:- Sono veramente addolorata di essere una terra sterile. Non ho mai visto un filo d’erba spuntare dal mio ventre e neppure l’ispida ortica si è mai degnata di farsi ospitare da me.
Eppure possiedo a prima vista tutti i requisiti per essere una terra fertile e produttiva. Il mio colore è di un bel marrone-scuro e non sono né argillosa né pietrosa. Sono esposta a sud ed il sole mi bacia tutto il giorno e neppure mi manca l’acqua, considerando che il ruscello qui vicino mi bagna con le sue acque chiare e limpide. All’apparenza non sono dissimile dalle terre più pregiate, ecco perché non mi spiego la mia sterilità.
Le stelle, che hanno ascoltato commosse lo sfogo della terra, la rincuorano:- Cara terra, non disperare! C’è di certo una ragione per cui non riesci a far sbocciare alcun germoglio, e noi ci impegneremo a scoprirla. Sii fiduciosa, adesso ci siamo noi a darti una mano.
La terra ringrazia le stelle che hanno dimostrato tanta comprensione e disponibilità nei suoi confronti.


Gli astri mantengono la promessa e insieme mettono a punto un piano d’azione. Innanzitutto, inseminano ancora una volta quella terra, lasciando cadere su di essa semi di girasoli. Così, si mettono a turno a guardia del terreno, spiando ciò che avviene in quei paraggi. E finalmente, un giorno, la loro pazienza viene premiata, perché una notte quando tutti dormono vedono spuntare in superficie degli animaletti che quatti quatti si dispongono in punti precisi della terra. Essi scavano tante piccole buche e ridono e parlano tra loro. Le stelle a guardia quella notte, distinguono nitidamente queste parole:- Come è stupido Nanni che dopo tanti anni non ha ancora capito che siamo noi a rendere sterile il suo terreno. Quando lui pianta i vegetali noi mangiamo subito i germogli prima che diventino piantine, senza dar loro il tempo di spuntare in superficie e vedere la luce. Il nostro regno è sotto terra e ci viviamo così bene che non siamo disposti a rinunciarci per nessuna cosa al mondo. Noi abbiamo bisogno di silenzio e pace e non permetteremo mai al contadino di disturbarci con i suoi rumori ed il suono dei suoi attrezzi.
Finalmente le stelle hanno scoperto il mistero! La terra ha sofferto per tanti anni a causa di quegli esserini egoisti e prepotenti.
Devono assolutamente fare qualcosa! Così, decidono di andare sull’Olimpo e cercano Bacco, il dio più allegro e burlone, chiedendogli di aiutare quel povero terreno.
Bacco dà loro una piantina forte e resistente che le stelle dovranno lasciar cadere sulla terra sterile. La notte immediatamente successiva, gli astri seguono le indicazioni, donando alla terra quella pianta speciale. Anche stavolta quegli animaletti cattivi non si fanno attendere, ma quando provano a distruggere la piantina non ci riescono, perché la corteccia è resistentissima. Le stelle, quindi, approfittano di quel momento di confusione per emanare una luce talmente intensa che abbaglia e acceca gli occhi di quegli sventurati animali. Essi, a quel punto, non trovando più la buca che li conduce alle gallerie che hanno costruito sottoterra, scappano alla rinfusa e vanno a finire nel ruscello. La corrente li porta lontano da lì.
Senza più ostacoli, la piantina con le sue radici forti e robuste si attacca al terreno.
Le stelle lanciano su quel pezzo di terra una polverina, ed ecco un miracolo. Nascono tante piantine simili a quella di Bacco che in poco tempo coprono tutta la superficie. A Primavera si riempiono di foglie verdi palmate e di fiorellini viola con macchie giallognole.
In Estate i fiorellini si trasformano in chicchi dorati.
Unendosi, i chicchi formano grappoli. In autunno questo nuovo frutto è maturo per essere raccolto. Nanni non può credere ai suo occhi quando vede quel suo terreno pieno di piante. Assaggia quelle palline succose e lucenti ed esclama:- Oh! Sono certamente un dono del cielo, perché il loro sapore è celestiale!
Egli ha l’idea di pigiare quei grappoli ed ha la  gradita sorpresa di vedere fuoriuscire un liquido gustoso. Lo chiama vino. Entusiasta, chiama gli amici perché anche loro possano gustarlo. Ne bevono tanto da diventare tutti allegri come il dio Bacco. Solo successivamente capiscono che nel vino c’è alcol, che fa girare la testa se si eccede nel berlo. Un bel bicchiere di vino fa bene alla salute quando si mangia, ma se si esagera si rischia di perdere la lucidità e l’equilibrio.

 

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