Progetto Balanzone

On 28 gennaio 2018 by Nonna Tina

Il Carnevale, com’è risaputo, è la festa più attesa dai bambini perché ci si può travestire, cambiare identità e fare scherzetti anche se per pochi giorni. Eh … poi ci sono le frittelle da gustare con gli altri dolci tipici della nostra tradizione carnevalesca.

Quest’anno il nostro obiettivo è quello di fare conoscere ai bambini un’altra maschera del Carnevale: il  dottore Balanzone (potete leggere la storia qui).

CHI E’ IL DOTTORE BALANZONE?

Il dottore Balanzone è una maschera bolognese, una maschera classica della Commedia dell’Arte.

Il suo nome deriva dalla parola “ balanza ” che significa bilancia, simbolo della giustizia che regna nei tribunali. In alcune occasioni viene chiamato anche dottore Graziano.

Egli si considera un uomo colto e dotto, quando invece è solo un chiacchierone, vuoto nei contenuti. E’ solo fumo e niente arrosto. Si vanta di capire tutto e, a volte, le spara veramente grosse per scroccare dei pranzetti succulenti. Egli non conosce nemmeno la grammatica. Quando parla commette tanti strafalcioni e  dice  tante sciocchezze che lo rendono comico agli occhi della gente. Quando parla gesticola molto ed i suoi gesti sono autorevoli ed eloquenti.

Ama mangiare bene  ed è una buona forchetta per questo è bello grasso. Nella Commedia dell’Arte rappresenta un borghese presuntuoso dall’ottimo appetito.

Tutte le maschere lo rispettano perché lo ritengono uomo di cultura. Infatti egli si vanta di conoscere tante lingue e le scienze: la legge, la filosofia, la medicina e l’astrologia. Esse, però lo interpellano di solito per avere un parere medico.

Balanzone, in altre parole, incarna  in chiave comica e burlesca il tipo saccente e presuntuoso.

CARTA D’IDENTITA’ DI  BALANZONE

LUOGO DI NASCITA = BOLOGNA

PROFESSIONE = medico, altre volte notaio e avvocato

CARATTERE = chiacchierone, ciarliero, golosone, fanfarone, bonaccione, pieno di buon umore, pedante, cavilloso, saccente, presuntuoso, prodigo di consigli inutili, vanterino, superbo, pignolo.

ASPETTO FISICO =  robusto, grasso, florido e goffo. Ha naso grosso e grandi baffi. Porta occhiali tondeggianti.

LINGUAGGIO = parla il dialetto bolognese, il latino maccheronico strampalato e ricco di antichi proverbi e citazioni latine. Spesso parla a sproposito, storpia i proverbi che cita e i suoi discorsi mancano di senso logico.

COSTUME DI BALANZONE

Il costume di Balanzone è tutto di colore nero. Esso è costituito da:

calzoni corti neri

calzini neri

casacca nera e lucida

mantello nero

cappellaccio a tese larghe

scarpe nere con fibbia

bavero e polsini di colore bianco

maschera nera che gli copre parzialmente il viso, lasciando intravedere i baffi grandi e le guance rubiconde

OBIETTIVI

Conoscere Balanzone, maschera bolognese

Conversazioni su tale maschera

Capacità di conoscere il carattere di Balanzone

Capacità di riconoscere e definire le qualità e i difetti di tale maschera

Capacità di inventare storie carnevalesche e drammatizzarle su tale personaggio

Memorizzazione di canti, poesie e filastrocche

Capacità di imitare i gesti ed i movimenti di Balanzone

Conoscere i colori del vestito di Balanzone

Intuizione del concetto “grasso – magro”

Sviluppo della coordinazione oculo – manuale

Capacità di effettuare relazioni di corrispondenza

Capacità di rappresentare questo personaggio con vario materiale e diverse tecniche

Capacità di rappresentare Balanzone graficamente

Capacità di operare collettivamente per realizzare attività inerenti alla tematica trattata

Capacità di rispettare le regole per condurre dei giochi carnevaleschi

POESIE – FILASTROCCHE

BALANZONE

Balanzone, Balanzone

serio, dotto, chiacchierone

quante cose puoi ascoltare

lui i consigli ti sa dare

in latino o in greco antico

che fantastico amico!

BALANZONE

Balanzone, Balanzone

uno splendido chiacchierone

con i gesti e il suo pancione

condisce ogni strafalcione

che forbito il suo linguaggio

sembra quello di un dotto saggio,

in realtà il gran dottore

parla parla per ore e ore

ma alla fine … e in conclusione …

nulla ha detto Balanzone.

(Mara Mencarelli)

BALANZONE

Sono una maschera dotta e sapiente:

chiacchiero molto, concludo niente.

Son di Bologna un gran dottore:

mi sottopongono ogni malore

ed io con l’abile mia parlantina

sputo sentenze di medicina.

Curo il malato col latinorum

per omnia saecula saeculorum.

(tratto da: www. lapappadolce.net)

STORNELLATE SU BALANZONE

Son di Bologna, io son Balanzone,

grosso, imponente, gran dottorone.

Io che mi credo dotto e sapiente

chiacchiero molto e non faccio mai niente.

 

Grasso grasso e chiacchierone

è il dottore Balanzone,

è difficile frenare

la sua voglia di parlare.

 

Da Bologna ecco che avanza

Balanzone dalla gran panza.

 

Balanzone dottorone

oh, che grande sapientone

col latino e col greco

esprime le sue opinioni.

Con la sua parlantina

mette in fuga Colombina.

(Nonna Tina)

IL DOTTOR BALANZONE

E’ Carnevale eccomi qua

sono una maschera di qualità.

Sono dottore, notaio e avvocato,

sono un uomo acculturato!

Tutti mi chiedono consigli

per loro e per i figli.

Sono  golosone

ed un gran mangione.

Prova n’è questa panza

che quando cammino danza.

Ma io con furbizia la nascondo sotto un largo mantello

così appaio snello.

(Nonna Tina)

BALANZONE

Tutte le maschere mi salutano con riverenza,

perché mi considerano un uomo di scienza.

Conosco bene la legge e la medicina

e  con la mia parlantina

confondo ed incanto ogni mascherina.

Porto con me sempre un libro per  darmi un contegno

e per offrire a tutti un sostegno.

Qualcuno, però, con cattiveria,  sostiene che io non valgo niente,

perché sono un cialtrone, un saccente, un presuntuoso ed un incompetente.

(Nonna Tina)

FILASTROCCA DI BALANZONE

Balanzone one one

se ne va col suo pancione

in  giro per la città

credendosi una divinità.

Balanzone con gli occhiali

sembra avere ai piedi le ali

quando va a tavola a mangiare

con i suoi compari.

Balanzone accio accio

porta in testa un cappellaccio

un cappellaccio nero nero

e ne va tanto fiero.

Balanzone aro aro

è un povero somaro.

E’ il re degli ignorantoni

ed è inutile che si faccia illusioni.

Balanzone oro oro

è il principe del foro

del foro forenze

ma non ha referenze.

Balanzone occo occo

è un povero sciocco

uno sciocco impertinente

e non combina mai niente.

(Nonna Tina)

DRAMMATIZZAZIONI

GLI ESAMI DI ARLECCHINO

PERSONAGGI: IL DOTTOR BALANZONE – COLOMBINA – PULCINELLA – ARLECCHINO

BALANZONE: – Dunque, signori illustrissimi, eccoci finalmente al gran giorno degli esami. Ora si vedrà se le signorie loro hanno studiato o se hanno scaldato i banchi. Io setaccerò  le loro intelligenze con il setaccio finissimo della mia scienza.

ARLECCHINO: – Speriamo che ci siano dei buchi nel setaccio.

BALANZONE: – Come dice, signor Arlecchino?

ARLECCHINO: – Nulla, professor Balanzone, dicevo che ho studiato.

PULCINELLA: – Anch’io, professore, ho studiato tanto che mi viene fuori la storia, la geografia dalle orecchie.

COLOMBINA: – Io ho gli occhi pieni di numeri, signor professore.

Guardi l’occhio destro … vede quel 17 che è rimasto lì, proprio sottola palpebra? Mi dà un fastidio…

BALANZONE: – Male, male, signorina Colombina. Un numero nell’occhio non dovrebbe mai dare fastidio. Dunque, cominciamo. Sentiamo innanzitutto il signor … signor Pulcinella.

PULCINELLA: – Professore, non sarà mai … prima le donne!

BALANZONE: – Non sia eccessivamente cavaliere, signor Pulcinella, e mi dica piuttosto: quanto fa uno più uno?

Pulcinella: – Com’è facile! Che domanda facile! Grazie, grazie, signor professore. Permetta che le baci la mano. Le serberò una riconoscenza eterna! Porterò con me nella tomba il suo ricordo! Di nuovo, professore (melodrammatico) grazie!

BALANZONE: – Non c’è di che. Dica, quanto fa uno più uno?

PULCINELLA: – Fa meno, signor professore!

BALANZONE: – Come dice? Meno?

PULCINELLA: – eh, sì … uno più … uno meno … sa, uno più uno … meno … uno più uno … meno … uno più uno … eh, sì … uno più uno … meno.

BALANZONE: – Basta così. Lei sarà bocciato e ripeterà l’anno. Tanto … come dice lei: uno più uno … meno.

PULCINELLA: – Ma professore, professore … senta!

BALANZONE: – Basta. Sentiamo il signor Arlecchino. Mi dica lei quanto fa uno più uno.

ARLECCHINO: – Undici, signor professore.

BALANZONE: – Undici? Ma che cosa diavolo dice?

ARLECCHINO: – Ma sì, provi a scrivere uno vicino ad un altro uno …

BALANZONE: – Io scriverò uno, ma lo scriverò sul registro, vicino al suo nome. Basta, è bocciato anche lei …

COLOMBINA: – O cielo, tocca a me!

BALANZONE: – Signorina Colombina, lei che ha i numeri negli occhi, uno più uno, quanto fa?

COLOMBINA: – Signor professore, la prego, mi faccia una domanda più difficile io quelle facili non le ho studiate.

BALANZONE: – Va bene, le faremo una domanda più difficile.

Chi ha scoperto l’America?

Colombina si confonde

BALANZONE (è irritatissimo): – Chi ha scoperto l’America?

COLOMBINA (scoppiando a piangere): – Sono stata io, signor professore, ma non lo farò più, glielo giuro, non lo farò mai più!

Mi perdoni per questa volta.

BALANZONE: – Basta, basta, per l’amor di Dio! Tutti bocciati! Via, via, via.

Ci rivedremo l’anno venturo.

Cala la tela.

(G. Rodari)

IL VECCHIO CARNEVALE

PERSONAGGI: RE CARCIOFO – BALANZONE – ARLECCHINO – PULCINELLA – COLOMBINA

La scena: la sala del trono del Re Carciofo. Il re, con una corona fatta di enormi foglie a punte come quelle di carciofo (di carta), mantello verde e un carciofo per scettro, siede sul trono. Attorno a lui si dispongono, inchinandosi profondamente, le maschere.

RE CARCIOFO: – Udite, amici, perché vi ho chiamato: c’è Carnevale che è molto ammalato. Coriandoli, trombette, stelle filanti? – roba antica, dicono tanti!

Siamo nel secolo del progresso! Sotterriamo Carnevale sotto un cipresso!

BALANZONE: – Lasciate fare a me che son dottore, Carnevale è malato di cuore. Con una cura di penicillina, guarirà dalla sera alla mattina.

ARLECCHINO: – Non vi fidate di Balanzone, che dei somari è il dottorone. Volete salvare il Carnevale? Cucinate una cena colossale: polli, bistecche, salamini, torte, spumante, pasticcini. Vedrete allora se dico il vero: verrà a far festa il mondo intero.

PULCINELLA: – Ah, ah, ah,! Caro ghiottone! E io ci metto il mio chitarrone. Zumpete, zumpete: che dolci canzoni! E poi mangio i tuoi maccheroni.

ARLECCHINO: – Forte attenzione, cari signori! Fate attenzione, o son dolori: che non v’accada di far questione. Io le risolvo col mio bastone …

(A questo punto s’ode fuori un gran fracasso Colombina guarda dalla finestra)

COLOMBINA: – Ma che chiasso, mamma mia! Svelti, svelti, fuggiamo via.

Sta arrivando Capitan Fracassa: tutto rompe, tutto sconquassa!

BALANZONE (fermando i compagni che stanno per fuggire, compreso il re)

  • Il vecchio Carnevale? Che facciamo? Sta proprio male. No! Sa andare col progresso …

RE CARCIOFO: – Però fa ridere lo stesso. Fa ridere ancora i bambini e ciò basta agli Arlecchini, ai Pulcinella, ai Balanzoni …

Tutti in coro. E a tutti gli altri mattacchioni.

(M. A. Scavuzzo)

LO SCHERZO

Personaggi: NARRATORE – COLOMBINA – ARLECCHINO – ROSAURA – BALANZONE

NARRATORE: –  Colombina, Arlecchino e Rosaura confabulano tra loro.

Essi vogliono fare uno scherzo al dottore Balanzone che si sente superiore a tutti e un gran sapientone.

Colombina: – Sentite, cari amici, è giunto il momento di dare una bella lezione a Balanzone. Non ne posso più di essere continuamente mortificata da lui.

ROSAURA: – Hai ragione, amica mia, ogni volta che mi incontra mi guarda dall’alto in basso perché mi considera una persona ignorante.

ARLECCHINO: – Eh … cosa devo dire io che mi chiama fannullone ed asino?

COLOMBINA: – L’asino vero è proprio lui! Che fa tante chiacchiere e non capisce nulla.

ARLECCHINO: – Hai ragione!

ROSAURA: – Che ne dite se gli prepariamo uno scherzetto?

ARLECCHINO E COLOMBINA: (in coro) – Sì, sì, sì! Che bello!

COLOMBINA: – Che scherzetto?

ROSAURA: – Lo invitiamo a pranzo.

COLOMBINA: –  Che scherzo è questo?

ARLECCHINO: – Rosaura sei diventata matta? Come facciamo ad invitarlo a pranzo se non abbiamo un becco di un quattrino?

COLOMBINA: – Ha ragione Arlecchino. Per preparare un pranzo ci vogliono alimenti come carne, pasta, formaggio e così via. E … noi non possiamo comperare nemmeno un grissino.

ROSAURA: – Amici miei, per fare uno scherzo non necessitano alimenti veri.

COLOMBINA: – Io non capisco cosa intendi.

ROSAURA: – Costruiamo gli alimenti con cartapesta.

ARLECCHINO: – Con cartapesta?

ROSAURA: – Sì, proprio così. Suvvia mettiamoci all’opera.

NARRATORE: – I tre amici decidono di costruire un pollo, delle tagliatelle, patatine fritte e dei pasticcini. Quando tutto è pronto Arlecchino va da Balanzone e lo invita a pranzo.

BALANZONE: – Che bello! Oggi mi farò una bella abbuffata alla faccia di Arlecchino, Rosaura e Colombina.

NARRATORE: – Balanzone corre come un fulmine verso la casa dove abitano i tre amici e al pensiero di gustare dei buoni piatti gli viene l’acquolina in bocca. Rosaura e Colombina hanno apparecchiato una bella tavola dove troneggia un grosso pollo arrosto e un’insalatiera piena di tagliatelle.

COLOMBINA: – (sente bussare alla porta e corre ad aprirla) Che onore! Il dottore Balanzone nella nostra umile dimora!

ARLECCHINO: – Che sono tutte queste moine? Rosaura fai entrare il nostro ospite. Egli è un super ospite.

BALANZONE: – (emozionato) Voi mi fate emozionare! Non avrei mai creduto di avere questa calorosa accoglienza.

COLOMBINA: – Ma è una cosa naturale. Voi meritate questo ed altro. Siete così dotto, colto e preparato che ogni guaio risolvete con il vostro acume.

BALANZONE: – Basta Colombina se continuate su questo tono mi farete arrossire.

ROSAURA: – Finiamola con i convenevoli e mettiamoci a tavola se no il pranzo si fredda. Accomodatevi Illu

strissimo dottore.

NARRATORE: – Balanzone si accomoda e subito prende la forchetta e l’affonda nel piatto di tagliatelle che Rosaura gli ha servito. I suoi occhi si illuminano quando vede oltre alle tagliatelle un bel pollo arrosto con patatine.

BALANZONE: – Assaggiamo queste bontà. (si mette in bocca le tagliatelle) Hanno un sapore strano. Non ho mai assaggiato in vita mia un piatto simile.

ROSAURA: – Dottor Balanzone per fare le tagliatelle ho seguito la ricetta della mia nonna. Una santa donna che era una maga in cucina.

BALANZONE: – Vedo vedo!

COLOMBINA: – Gradite un altro po’di tagliatelle?

BALANZONE: –  No, no, grazie, ne ho mangiate abbastanza.

ARLECCHINO: – Allora passiamo al secondo.

BALANZONE: – (tra sé: speriamo che non abbiano usato un’altra ricetta della nonna) Bene bene.

ROSAURA: – Cosa gradite dottore il petto o la coscia del pollo?

BALANZONE: – Fate voi!

ROSAURA: – Vi servo la coscia perché mia zia diceva che agli ospiti bisogna offrire la coscia che è la parte più buona del pollo.

NARRATORE: – Balanzone afferra con le mani la coscia e le dà un morso.

BALANZONE: – Che pollo è questo? E’ così duro!

ARLECCHINO: – Cosa dite? E’ un pollo ruspante che abbiamo preso in campagna da un contadino apposta per vossignoria.

COLOMBINA: – Concludiamo il pranzo con questi squisiti pasticcini.

BALANZONE: – Che meraviglia! Io sono tanto goloso e non mi accontento di uno solo!

ROSAURA: – L’abbiamo preparati appositamente per voi e quindi se volete potete mangiarli tutti, se ce la fate.

BALANZONE: – Siete tanto gentili con me.

NARRATORE: – Balanzone afferra un pasticcino e lo morde.

BALANZONE: – Che pasticcini sono cotesti? Accipicchia mi è saltato un dente e che brutto sapore hanno.  Sembra il sapore delle patate.

ARLECCHINO – ROSAURA E COLOMBINA (in coro) Dottore Balanzone siete soddisfatto del nostro pranzetto? Avete mangiato tutto.  Siete un mangione e come dicono alcuni siete un somaro presuntuoso. Siete così ingordo che non vi siete accorto che i nostri cibi erano di cartapesta ed i pasticcini erano solo patate avvolte nella farina con una ciliegina sopra.

NARRATORE: – Balanzone urla e minaccia i tre amici di chiamare i carabinieri e di farli buttare nella prigione.

BALANZONE: – Nessuno si può permettere di prendermi in giro. Se lo avete dimenticato io sono un uomo di legge e ora finirete in gattabuia.

ARLECCHINO: – Pietà dottore!

ROSAURA: – Suvvia è Carnevale!

COLOMBINA: -E come dice il proverbio “a Carnevale ogni scherzo vale”.
NARRATORE: – Balanzone esce di casa tutto impettito  minacciando i tre.

BALANZONE: – Non finirà qui.  Io non accetto scherzi nemmeno a Carnevale.

(Nonna Tina)

GIOCHI

CHI HA SUONATO IL TAMBURELLO

Un bambino deve girare le spalle ai compagni. Un altro bambino indicato dall’educatrice deve suonare un tamburello che poi deve nascondere quando il compagno si rigira. Il conduttore del gioco deve indicare il compagno che secondo lui ha suonato il tamburello. Egli può porre delle domande ai compagni per individuare più facilmente il bambino che ha suonato il tamburello (come ha gli occhi, come ha i capelli, è alto, è basso, etc …). Se indovina continua a condurre il gioco altrimenti viene sostituito da un compagno. (Nonna Tina)

ECCO ECCO BALANZONE

Quando l ‘educatrice dirà: – Ecco ecco Balanzone con il suo pancione!

I bambini devono imitare l’andatura di Balanzone.

Quando l’educatrice dirà: – Ecco ecco Balanzone che mangia i tortelloni.

I bambini devono imitare Balanzone  quando mangia.

Quando l’educatrice dirà: – Ecco ecco Balanzone il grande dottorone!

I bambini devono imitare i movimenti ed i gesti che compie il dottore.

Il gioco continua cambiando indicazioni ad ogni giro.

(Nonna Tina)

BALANZONE GRASSO – BALANZONE MAGRO

Si disegnano su cartoncini dei Balanzoni grassi e magri e si dispongono a terra.

Al comando dell’educatrice: – Balanzone grasso!

I bambini devono prendere i cartoncini dove sono raffigurati dei Balanzoni grassi.

Chi sbaglia esce fuori dal gioco.

(Nonna Tina)

CHI MANCA?

Si mettono dei cartoncini raffiguranti alcune maschere carnevalesche.  Si chiama un bambino e dopo aver osservato i cartoncini deve girarsi di spalle. L’insegnante o un compagno toglie un cartoncino. Quando il bambino si rigira dopo avere guardato i cartoncini deve dire quale maschera manca. Se indovina continua a giocare altrimenti passa il gioco ad un compagno . Vince naturalmente chi indovina più volte.

(Nonna Tina)

ATTIVITA’ MANIPOLATIVE E COSTRUTTIVE

BALANZONE A PUPAZZO

Per fare un pupazzo dobbiamo prima di tutto realizzare la struttura del corpo  o con filo di ferro oppure con fogli di giornale arrotolati. Io ho utilizzato quest’ultima tecnica. Ho fatto lo scheletro e ho fissato le varie parti del corpo con nastro adesivo e spago. Dopo di che ho riciclato delle vecchie calze di nailon di colore nero con le quali ho realizzato il costume di Balanzone. Con cartoncino rosa ho fatto le mani. A parte ho realizzato la testa del pupazzo con cotone arrotolato e ricoperto di carta velina rosa  che poi ho incollato sul collo. Per il colletto e le maniche ho utilizzato carta crespa bianca piegata a fisarmonica.

 

QUADRETTO DI BALANZONE CON PEZZETTI DI STOFFA

Su un cartoncino disegniamo la sagoma di Balanzone. I bambini riempiranno la sagoma con pezzettini di  stoffa di colore nero. Per abbellire il quadretto possiamo incollare intorno a Balanzone dei coriandoli colorati.

QUADRETTO DI BALANZONE CON CORIANDOLI NERI

Su un cartoncino colorato o bianco disegniamo la sagoma di Balanzone. I bambini devono ritagliare dalle riviste dei coriandoli neri ed incollarli poi all’interno della sagoma.

COSTRUIAMO LA MASCHERA DI BALANZONE

Per costruire la maschera di Balanzone ci occorre un rettangolo di cartoncino nero.

Disegniamo con una matita bianca la sagoma di una maschera a metà e si ritaglia tenendo il cartoncino doppio.

Quando si apre il cartoncino la maschera risulta identica da tutte e due le parti.

IL CAPPELLO DI BALANZONE

Disegniamo su un cartoncino il modello del cappello di Balanzone e lo realizziamo incollando nel suo interno dei fili di cotone o di lana di colore nero.

RITRATTO DI BALANZONE

Con la tempera nera i bambini si divertiranno a riprodurre il ritratto di Balanzone su un piatto di plastica o di carta dando libero sfogo alla loro creatività.

 

CONOSCIAMO E PREPARIAMO I PIATTI PREFERITI DA BALANZONE

Lo sapevate che ci sono dei tortelli che prendono il nome proprio da Balanzone?

Questi tortelli di pasta con ripieno si chiamano infatti balanzoni o tortelli matti.

TORTELLI MATTI O BALANZONI

INGREDIENTI:

300 g di farina

2 uova

noce moscata

mezzo etto di spinaci lessati

RIPIENO:

1 etto di mortadella

mezzo etto di spinaci lessati e strizzati

2 etti di ricotta

1 uovo

mezzo etto di formaggio grattugiato

1 noce di burro

un po’ di cipolla

noce moscata, sale e pepe q. b.

ESECUZIONE

Prima si lessano gli spinaci e dopo averli  strizzati si frullano. Dopo di che si fa la pasta e si lascia riposare per un’ora nel frigo, avvolgendola nella pellicola trasparente. Nel frattempo che la pasta riposa si prepara il ripieno. In un tegame si fa sciogliere il burro e si fa rosolare la cipolla. Si aggiungono poi la mortadella tagliata sottilmente, gli spinaci frullati, un pizzico di sale, il pepe e la noce moscata. Quando il tutto è rosolato si spegne il fuoco e si lascia raffreddare. Si aggiungono quindi la ricotta, il formaggio grattugiato e l’uovo. Si stende poi la pastae con la rotella si ricavano dei quadrati al centro dei quali si colloca un po’ di ripieno. Si chiudono i quadrati formando dei tortelli.

I balanzoni si possono servire con burro  e salvia o con un ragù bianco di carne e formaggio grattugiato.

 

RAVIOLE FRITTE

Questi dolci carnevaleschi piacevano tantissimo a Balanzone.

INGREDIENTI:

100 g di zucchero

300 g di farina

70 g di burro

2 uova

scorza grattata di limone

un pizzico di sale

crema o nutella

zucchero a velo

500 g di strutto per friggere

ESECUZIONE:

Si mescolano insieme la farina con lo zucchero e si dispongono a fontana su una spianatoia. Si mette al centro della fontana il burro, la scorza di limone grattata, un cucchiaino di lievito per dolci ed un pizzico di sale. Si amalgama il tutto e poi si aggiungono le uova. Impastare velocemente  ed ottenere un composto morbido. Si lascia riposare in frigo una mezz’oretta dopo averlo avvolto in pellicola trasparente. Dopo di che si stende il composto si ritagliano dei dischi. Si farciscono con crema o nutella e si richiudono formando delle mezze lune. Infine si friggono nello strutto. Si collocano su carta assorbente e si cospargono con zucchero al velo.

 

SCHEDE DI VERIFICA E DI APPROFONDIMENTO

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