Un Uovo Speciale

On 13 marzo 2014 by Nonna Tina

Piero e la nonna Gemma si recano nel più grande centro commerciale della loro città. Tra pochi giorni sarà Pasqua e si sente già intorno un’aria di festa e di allegria.

bambino con l uovo

  • Che bello! Tutti gli scaffali sono colmi di uova di cioccolato.

Piero guarda estasiato tutte quelle uova che sono di grandezze diverse ed avvolte in carte lucenti variamente colorate.

Nonna Gemma dice al nipotino:- Non stare imbambolato, scegli un uovo da portare a casa e scartare solo il giorno di Pasqua.

  • Nonnina bella posso scegliere quello che voglio?

  • Certamente. Scegli quello che ti piace di più.

  • Grazie, mille volte grazie!

Piero guarda le uova una ad una e non riesce in tutta quella varietà a scegliere. Tutte sembrano belle ed invitanti. Ci sono uova al cioccolato fondente, altre al cioccolato al latte ed altre ancora al cioccolato bianco. La nonna ad un certo punto perde la pazienza ed invita il nipotino a fare una scelta. Non possono certo rimanere lì in eterno. Ad un tratto Piero nota un uovo strano, diverso da tutti gli altri. E’ un uovo non ovale, ma di forma quadrata, avvolto in una carta bianca fosforescente, sulla quale è disegnata una faccia allegra che ha due occhi birichini, propri di un monello, un nasino all’insù e una bocca sorridente. Piero, senza pensarci oltre, afferra quell’uovo e grida tutto eccitato:- Nonna ecco l’uovo che fa per me. Finalmente l’ho trovato!

  • Che uovo particolare! In vita mia non ho mai visto una cosa del genere!

  • Chissà quale sorpresa nasconde! Dice tra sè il bambino.

Dopo aver pagato l’uovo alla cassa, nonna e nipotino ritornano a casa.

Piero la notte non riesce a dormire perché vorrebbe tanto aprire l’ uovo e vedere la sorpresa in esso racchiusa, ma sa che non può farlo. La tradizione vuole che le uova si scartino solo il giorno di Pasqua quando Gesù risorge. Ma la curiosità del piccolo è grande e incontenibile, per cui Piero studia un sistema per aprire l’uovo, senza romperlo. Gli viene un’idea. Toglie la carta che lo avvolge, slegando il fiocco, fa un buco alla parte posteriore dell’uovo con un coltellino affilato. Guarda poi dentro e rimane a bocca aperta.

C’è un omino che porta in testa uno strano cappellino con una antennina. Saltellando esce fuori dall’uovo e fa un inchino. Piero l’afferra e lo chiude in una mano. Sente allora una vocina che dice:-Non mi stringere così, mi fai proprio male! Io sono piccolo e delicato. Piero rimane sorpreso perché pensava che fosse solo un pupazzetto con il quale potere giocare. Gli chiede se sia di carne ed ossa oppure un robot di ultima generazione, frutto della avanzata tecnologia.

  • Non sono né un pupazzo né un robot, ma sono un abitante di Lunapop, afferma l’omino.

  • Cos’è questa Lunapop?

  • Come… non conosci il mio pianeta?

  • A dire il vero non l’ho mai sentito nominare e mi piacerebbe sapere dove si trova.

  • L’omino gli dice che si trova nell’universo, vicino alla luna. E’ un pianeta piccolo che difficilmente è riportato sulle carte per questo è sconosciuto e pochi sanno della sua esistenza. Comunque è un luogo incantevole dove si vive veramente bene.

  • Come sei finito in questo uovo di cioccolato? Chiede il bimbo.

  • Non lo so. Ricordo che con la mia piccola autovolante sono partito da Lunapop per fare un giro nello spazio. Ad un tratto ho perso l’orientamento e mi sono perduto. L’autovolante a furia di girare è rimasta senza carburante e precipitando sulla terra è andata a finire su un grande capannone.

  • Sono entrato per curiosare e ho visto degli omoni che fabbricavano strani involucri ovali di un colore scuro che avevano un delizioso profumo. Uno di loro mi ha afferrato al volo e mi ha chiuso in quell’oggetto strano. In un primo momento mi sono disperato perché mi sentivo soffocare lì dentro. Successivamente ho cercato di riaquistare la calma e ho studiato un modo per uscire, ma non l’ho trovato, allora mi sono rassegnato e ho sperato che venisse presto qualcuno a liberarmi. Quando ormai avevo perso ogni speranza sei arrivato tu ad aprirmi un varco nella mia prigione. Grazie, mio grande amico.

Piero è felice, anzi super felice, perché ha trovato un nuovo amico con cui giocare e parlare. Egli pensa che la sorpresa dell’uovo di Pasqua quest’anno per lui sia stata veramente eccezionale ed irripetibile.

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