Un Burattino In Cerca … Della Sua Identità

On 6 febbraio 2024 by Nonna Tina

       

Mi presento: Io sono Pinocchio. Non sono un bambino, ma un povero burattino con la testa di legno, il busto di legno, il collo di legno, le braccia di legno, le mani di legno, le gambe di legno,i piedi di legno ed il naso di legno.

 

 

Se mi accordate un po’ della vostra attenzione vi racconto la mia storia che è particolare e travagliata. Dovete sapere che non mi ha portato la cicogna, ma mi ha costruito un simpatico e caro vecchietto di nome Geppetto che poi è diventato il mio amato papà. Da giovane egli aveva un sogno: sposarsi con una buona e graziosa ragazza e avere tanti pargoletti. Ma con il passare del tempo ha dovuto rinunciare a tale sogno perché con il suo lavoro di falegname non poteva mantenere una famiglia.

Un giorno egli ha ricevuto in dono, un pezzo di legno speciale, da un amico e ha avuto la

brillante idea di costruire me, un burattino, per avere così compagnia ed un figlio da amare.

Povero papà quanti dispiaceri gli ho procurato, quante delusioni gli ho dato, quante promesse ho disatteso, quante bugie gli ho raccontato, quante volte gli ho disubbidito. Ma lui mi ha sempre perdonato tutto perché mi ha voluto un bene dell’anima e sono stato per lui la luce dei suoi occhi.

Io … devo confessarlo non sono stato un burattino facile da gestire perché sono stato un discolo, un bugiardo, uno scavezzacollo, un testardo, una vera peste, sempre pronta a combinare guai. Ho frequentato solo cattive compagnie che mi hanno condotto su strade sbagliate.

Geppetto quanti sacrifici ha fatto per me. Figuratevi che per comprarmi l’abbecedario, per andare a scuola, ha persino venduto l’ unica giacca che aveva ed è rimasto in maniche di camicia in pieno inverno. E … io .. come l’ho ripagato?

Non sono andato a scuola, ma ho venduto proprio quel libro per andare al teatro dei burattini.

Mi sono chiesto più volte chi sono io che mi comporto in questo modo? Sono un essere spregevole!

Questa è stata una birbonata bella e buona che ha fatto piangere il mio caro vecchietto. Ma per questo mio comportamento sbagliato la sorte mi ha punito, perché mi ha fatto incontrare al teatro, un burattinaio cattivissimo e dall’aspetto mostruoso. Ho corso il rischio di essere bruciato vivo per finire di cuocere il suo montone. Fortuna che lì c’era Arlecchino, un caro amico mio, che ha preso le mie difese … altrimenti che brutta fine avrei fatto!!!

Mangiafuoco quando gli ho detto che il mio papà vive nella più nera miseria si è commosso e mi ha regalato cinque monete d’oro raccomandandomi caldamente di andare subito a casa a portargliele.

Indovinate, invece, cosa ho fatto?

Mi sono lasciato imbrogliare da due bricconi: da un gatto cieco e da una volpe zoppa che mi hanno derubato. Roba da matti!

Mi hanno fatto credere che piantando quelle monete in un terreno magico, di loro conoscenza, presto sarebbe nato un grande albero carico di monete d’oro ed io sarei diventato ricco sfondato. Solo io, vero citrullo, potevo credere a questa baggianata.

Sono veramente uno stupido e hanno ragione i miei compagni di scuola che sono un diverso perché non sono come loro e non sono una personcina a modo.

Un giorno ho incontrato una fatina bellissima con i capelli turchini che si vuole prendere cura di me, e … io, invece, di ringraziare Dio di avere trovato una mamma cosa faccio?

Mi lascio convincere da un cattivo compagno ad andare con lui nel paese dei Balocchi, un paese meraviglioso dove non esistono scuole, maestri, regole, ma regna l’anarchia assoluta. Ognuno fa quello che vuole. Si gioca e ci si diverte. Ogni giorno è festa.

Non sono stato capace di declinare l’invito del mio amico Lucignolo e di capire che sotto sotto sicuramente si celava un imbroglio…

Come un cretino ci sono cascato ancora una volta e in quel posto, dopo alcuni mesi di bagordi, mi sono trasformato in un ciuchino. Ho pianto tanto, mi sono disperato, ma non c’è stato nulla da fare per assumere le mie primitive sembianze.

– Povero me, per tutta la mia vita resterò ciuchino!

Con questo mio cattivo comportamento ho deluso la mia fatina perché le avevo fatto tante promesse: di studiare, di non dire più bugie, di rispettare le regole e di ubbidire. Solo così lei avrebbe realizzato il mio sogno: di diventare un bambino in carne ed ossa.

La mia storia non finisce qui perché ho commesso tantissime altre birichinate. Sul mio cammino ho incontrato diversi personaggi e ho fatto tante esperienze negative e positive che mi hanno fatto crescere. Un giorno all’improvviso ho compreso che in me c’era qualcosa di diverso e di nuovo: ero maturato e ho percepito per la prima volta il mio IO e così ho trovato me stesso. Finalmente ho capito di avere dei sentimenti, dei desideri, delle emozioni, dei bisogni e dei sogni miei.

Ho trovato finalmente dopo un lungo e faticoso percorso me stesso e la mia identità.

Ora so chi sono e cosa voglio. Desidero studiare, lavorare e diventare una persona perbene, rispettabile e stimata da tutti per occupare un posto nel mondo. La mia storia ha un lieto fine. Una mattina succede una cosa straordinaria, inimmaginabile. Non ci posso ancora credere …

Sono diventato un bambino vero, un bambino in carne ed ossa.

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