L’Abete nano

On 6 gennaio 2013 by Nonna Tina

In un bosco ci sono tanti abeti e pini secolari che arrivano fino al cielo. Le persone, d’estate, godono della loro ombra e in autunno raccolgono,vicino ai loro piedi, funghi belli e buoni da gustare. Tra gli abeti ne spunta uno piccolo, basso, che non cresce mai. Gli altri suoi fratelli lo deridono,chiamandolo” nano”.

  • Come sei piccolo! Guarda noi, invece,quanto siamo snelli e belli. Tutti gli uccelli vengono a posarsi sopra i nostri rami e ci rallegrano con i loro canti. Alcuni, poi ,costruiscono i loro nidi tra le nostre fronde perché si sentono al sicuro e protetti. Tu, invece, sei troppo piccolo per accoglierli e rimani sempre solo e triste.

 

 

 

Nel sentire queste parole il povero abete piange silenziosamente,specialmente la notte,quando tutti dormono e nessuno lo può sentire. Una notte,sentendolo piangere, un ghiro gli chiede quale sia il motivo di tanto dolore.
L’abete gli dice che è molto triste perché tutti lo deridono a causa della sua statura. Non vede spesso il sole e gli manca pure l’aria in quanto gli altri alberi alti e maestosi lo soffocano. Il ghiro lo consola dicendogli di non prendersela tanto perché non sta scritto da nessuna parte che chi è alto sia migliore di chi è basso. Si dice che “le cose preziose si trovano negli scrigni piccoli”. Ognuno ha la sua importanza e la sua bellezza. Arriva l’inverno e tutti gli alberi del bosco sono coperti di neve e tremano per il freddo gelido. Gli uccellini non li rallegrano più con i loro canti, perché alcuni sono emigrati nei paesi caldi,altri sono scesi in paese per trovare un po’ di calore vicino alle case degli uomini. Una notte di intenso freddo, mentre soffia la tramontana ed infuria una bufera di neve si sente un lamento.
E’ una famiglia di scoiattoli che, sorpresa dalla tormenta, non ha fatto in tempo a ritornare nella sua tana e ora non sa dove rifugiarsi per non morire assiderata. Tutti gli altri alberi si rifiutano di accoglierla tra i loro rami, perché debbono dormire e non vogliono essere disturbati. Il piccolo abete,invece, si commuove e permette a quegli animali infreddoliti di mettersi tra i suoi rami, al centro,proprio dove batte il suo cuore,perché lì c’è più caldo. La famigliola sta proprio bene al calduccio. L’abete la stringe a sé per proteggerla.

 

Il dio del bosco vista la generosità e la disponibilità di quel piccolo alberello lo premia,facendolo diventare alto e bello come gli altri alberi del bosco. La mattina seguente quando gli alberi si svegliano non credono ai loro occhi. L’abete nano non c’è più, al suo posto si eleva maestoso un abete bellissimo che nessuno può eguagliare né più oscurare o deridere.

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