Il Cavalluccio Parlante

On 23 maggio 2014 by Nonna Tina
Cari amici, ecco qui la seconda storia a tema marino… in attesa del progetto sull’ambiente marino! Sulla nostra pagina facebook stiamo raccogliendo le poesie per il concorso “una poesia per nonna in fabula”… Vai a scoprire i dettagli, manca poco più di un giorno alla scadenza del termine!

In fondo al mare c’è un giardino meraviglioso, fatto di alghe multicolori e coralli, dove i pesciolini vanno a giocare, a passeggiare e a commentare gli ultimi avvenimenti del loro mondo marino.

Da qualche tempo, tutti i pesciolini sono preoccupati, perché il mare non ha più acque limpide e

chiare, ma inquinate da tutti quegli oggetti e rifiuti che gli umani vi buttano ogni giorno. Pesce Palla, che è un pesce di scienza, è convinto che continuando su questa strada, loro si beccheranno qualche malanno ed il loro bellissimo mare si avvelenerà irrimediabilmente.

Un giorno, i pesci sono tutti riuniti, affaccendati nel loro consueto chiacchiericcio e nel passeggio tranquillo da una parte all’altra del giardino, quando una sogliola si avvicina in tutta fretta agli altri e rivela con aria misteriosa:- Sapete la grande novità? Il cavalluccio marino parla e canta come gli umani.

Gli astanti esclamano meravigliati:-Parla! Canta! Roba da pazzi! Come è potuta accadere una cosa simile? La sogliola continua : – Si dice che l’altro giorno, mentre passeggiava con la stella marina, abbia ingoiato una strana cosa e…. poverino, da quel momento ha iniziato a parlare, a cantare e non si è fermato più.

Ecco che all’improvviso giunge lì il cavalluccio e tutti zittiscono di colpo, lo guardano e ammiccano.

-Cosa avete da guardarmi? Non mi conoscete? Sono sempre io. Il merluzzo gli dice che è diverso perché parla e canta come gli uomini.- Hai ragione sono cambiato e disperato, perché non so cosa mi sia successo e come uscire da questa brutta situazione. Una sardina gli consiglia di andare da Nettuno, il loro re. Il cavalluccio ringrazia la sardina per il consiglio che gli ha dato, saluta i presenti e corre come il vento al palazzo reale. Il re Nettuno lo riceve subito e lo ascolta attentamente. Egli si convince che tutto ciò sia opera di qualche strega cattiva o di qualche pesce invidioso. Il re manda allora a chiamare pesce Trombetta che sa sempre tutto quello che succede nel mondo marino.

cavalluccio

Questi arriva immediatamente, facendo un gran fracasso e, dopo aver fatto un grande inchino dice:-Eccomi maestà. Mi avete fatto chiamare? Ai vostri ordini. Sono qui per servirvi. Nettuno con poche parole lo mette a conoscenza di quanto è accaduto al cavalluccio e gli ordina di fare qualcosa per aiutare il poverino. Trombetta dice al cavalluccio di parlare, ma, quello,invece, di parlare nel linguaggio dei pesci, si mette a cantare con il linguaggio degli umani.

Trombetta lo guarda attentamente e si accorge che il collo del cavalluccio è ingrossato, lo tocca e nota qualcosa di duro. Rivolgendosi poi al re dice:- Maestà, credo di aver risolto il mistero. Secondo me il cavalluccio ha ingoiato un oggetto che suona e parla, buttato nel nostro mare dagli umani. Bisogna subito toglierlo, prima che si sposti e soffochi il nostro amico. Trombetta chiama in aiuto il pesce martello e il pesce spada che arrivano di corsa. I tre, dopo un consulto, decidono di togliere quel corpo estraneo dalla gola del cavalluccio. Il pesce Martello dice al cavalluccio di mettersi con la testa in giù. – Cosa, cosa mi volete fare? Urla il poverino, tremante di paura. Trombetta lo prega di stare calmo che non gli succederà nulla di male.

Mentre pesce Martello dà un colpettino a quella cosa dura che è nel collo del cavalluccio, facendola scivolare più giù, il pesce spada, invece, infilza l’oggetto estraneo e lo tira fuori dalla bocca del cavalluccio. Tutto si compie in pochi minuti. Nettuno ringrazia i pesciolini, perché hanno risolto brillantemente il caso e li nomina seduta stante dottori di corte. Così, il re prende in mano l’oggetto misterioso per osservarlo da vicino. Non riesce a capire cosa sia e allora fa chiamare Smeralda, la fata delle acque, che giunge in tutta fretta. Il re le ordina di dare un’occhiata a quell’aggeggio e di capire cosa sia. Smeralda l’osserva attentamente e, poi, esclama:-E’ un microdischetto. -Cosa! Dice Nettuno. La fata spiega: è uno strumento con cui gli umani registrano storie e canzoni. Il cavalluccio marino ormai è salvo, ringrazia tutti e va in fondo al mare a nuotare.

Dice tra sé:- Questa volta sono stato proprio fortunato. Ho corso un serio pericolo, per poco non sono morto soffocato. Il mare non è più sicuro come un tempo. Oggi dobbiamo difenderci non solo dai nemici naturali, ma pure da nemici sconosciuti, provenienti dall’esterno. Gli uomini, buttando rifiuti di ogni genere nel nostro stupendo mare, lo avvelenano, rendono le sue acque sempre più inquinate e nere.

Ringraziamo la maestra Maria Auriemma che ci ha inviato una stupenda filastrocca scritta da una sua alunna, la piccola Martina. In occasione di un premio ricevuto dalla sua classe per il giornalino scolastico, Martina ha letto questa filastrocca che ha stupito la giuria… e che stupirà anche voi! Complimenti a Martina, ecco di seguito la sua composizione.

IL GIORNALINO

Nel giornalino cosa c’è scritto?

Ci sono storie di ragazzi e adulti

hanno il compito di svelare e di scoprire cose che sembrano pazzie

quando in realtà sono bugie.

Nel giornale c’è l’occhiello molto bello,

c’è il titolo non grande come il capitolo,

c’è la redazione,il cuore del giornale

che è molto più importante del generale.

Nel giornalino c’è un grande valore,

il valore del gruppo che è più importante di tutto.

Nel giornale c’è collaborazione e passione, da vivere insieme,

in compagnia degli amici e delle insegnanti.

Martina

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