Giulietto e Fiocchetto di Neve

On 21 febbraio 2016 by Nonna Tina

Oggi è un giorno felice per Giulietto perché è il suo compleanno. Egli, per l’occasione, ha invitato a casa sua tutti gli amichetti. La mamma Rosa ha preparato un sacco di cose buone: biscottini, pizzette, crostate, tartine e una grande torta al cioccolato. Ha comperato popcorn, patatine, salatini, noccioline, caramelle, succhi e tante bibite perché ella sa che i bimbi vanno matti per tutte queste golosità.     

il coniglietto storia                                    

Giulietto spera tanto che la richiesta, fatta ai genitori, sia stata accolta almeno oggi. Egli da tanto tempo desidera un coniglietto con cui giocare, ma la mamma ed il papà non glielo hanno mai voluto regalare perché ritengono che un coniglietto comporti troppe responsabilità. La mamma, prima che la festa volga a termine, porge al suo bambino un pacco abbastanza grande. Giulietto è sorpreso e si chiede cosa ci sia di bello là dentro. Egli poggia il pacco a terra mentre tutti gli amichetti gli si fanno intorno.

  • Su, aprilo! Cosa aspetti! Dicono in coro tutti i compagnetti, curiosoni.

Giulietto, con le mani tremanti, scioglie i nastri del pacco e lo apre. Lo stupore si dipinge sul suo viso. Resta senza parole quando vede il contenuto del pacco: c’è un simpatico coniglietto bianco.

  • Che bello! Dice Giulietto.

I bambini gli fanno eco. Tutti lo vogliono toccare ed accarezzare.

Il coniglietto si spaventa tanto, sentendo tutto quel frastuono e vedendo su di lui tutti quei visini. Egli si rifugia in un angolo della scatola e rimane immobile.

Gli amichetti chiedono a Giulietto quale nome darà a quel suo simpatico animaletto. Il bimbo, dopo aver riflettuto un po’, esclama: – Lo chiamerò Fiocchetto di Neve per il colore del suo pelo, bianco e soffice come la neve.

Tutti battono le mani ed approvano. Giulietto, quando la festa è finita ed i suoi amichetti se ne vanno via, rimane a giocare un po’ con il coniglietto per fare amicizia. Gli dà una tenera carotina che l’animaletto gusta con piacere. Dopo di che, lo porta con sé nel suo lettino e abbracciati si addormentano. I due da quel giorno diventano inseparabili.

Col passare del tempo Giulietto, però, perde interesse nei confronti di Fiocchetto di Neve e non ha più quelle attenzioni che aveva prima per lui. Preferisce uscire sempre più spesso da solo per giocare con i suoi amici, per frequentare la piscina e la palestra. Per giorni e giorni non degna il coniglietto né di uno sguardo né di una carezza. Il coniglietto pensa che sia un momento passeggero e che ben presto Giulietto tornerà affettuoso e premuroso come prima. Ma è solo un’illusione.

Quando Fiocchetto di Neve capisce che non c’è più posto per lui nel cuore di Giulietto ed in quella casa scappa via.  Egli, però, non sa proprio dove andare. Si guarda intorno spaesato e trema dalla paura. Il coniglietto, prima che si faccia buio, arriva in un prato e si mette a piangere perché si sente solo ed abbandonato. Ad un tratto sente una vocina:

  • Perché piangi così? Cosa ti è successo?

Il coniglietto vede qualcosa che si muove tra l’erba. Timidamente chiede: – Chi sei?

  • Non temere io sono la tartaruga Mira. Apri il tuo cuore e racconta.

Fiocchetto di Neve le esprime tutto il suo dispiacere per avere perso un amico ed essere stato abbandonato da lui.

  • In un solo colpo ho perso tutto, anche una casa dove stare. Sono rimasto solo in questo mondo! Mentre dice così continua a piangere ed a singhiozzare.
  • Non disperare! Vedrai che tutto si sistemerà. Caro piccino, puoi andare nel bosco dove vivono tanti tuoi simili e certamente ti ospiteranno.
  • Come faccio a raggiungere il bosco? Io non conosco la via.

Ad un tratto nell’oscurità appare una lucina: è una lucciola!

  • Su, coniglietto tranquillo ti guido io così illuminerò i tuoi passi.

Fiocchetto di Neve rassicurato saluta la tartaruga e segue la lucciola. Cammina cammina finalmente arrivano nel bosco quando è notte fonda.

-Come facciamo a trovare gli altri conigli a quest’ora, sicuramente dormono nelle loro tane beatamente.

– Si vede piccino che sei vissuto in una casa. Devi sapere che i tuoi simili che vivono nel bosco, allo stato selvatico, dormono durante il giorno e vegliano la notte.

– E’ una cosa strana! Dice il coniglietto rivolgendosi alla lucciola.

– Non è strana se ci pensi un po’. Di notte si riesce a cacciare meglio.

Mentre i due stanno dialogando ecco che appare all’improvviso una famigliola di conigli: Mamma coniglia, Papà coniglio e tre coniglietti. La famigliola osserva curiosa Fiocchetto di Neve e la lucciola, prima che i nuovi arrivati riescano a fare una sola domanda, parla loro del povero coniglietto e della sua disavventura nella casa degli uomini.  Mamma coniglia si commuove e decide insieme a Papà coniglio di adottare Fiocchetto di Neve, quel povero coniglietto rimasto solo ed indifeso. L’animaletto manifesta la sua gratitudine con un grande sorriso.

  • Su, piccini muoviamoci! Andiamo a trovare un po’ di cibo prima che sorga l’alba. Sollecita Mamma coniglia. I coniglietti si mettono a saltare e via. Fiocchetto di Neve prima di seguire i suoi fratellini adottivi saluta e ringrazia la lucciola e… poi li raggiunge.

 Ben presto Fiocchetto di Neve capisce che la vita è molto dura nel bosco ed è molto diversa da quella condotta nella casa di Giulietto. Egli molte volte pensa a quell’amico perduto e sente tanta nostalgia.   Chissà se Giulietto si ricorda ancora di lui o ha cancellato dalla sua mente ogni ricordo! Si chiede il coniglietto.

 Ma Giulietto non si è assolutamente dimenticato di lui, anzi pensa sempre a lui. Egli quando non l’ha trovato più a casa si è disperato e ha pianto per giorni interi. Ha capito che si era comportato male con Fiocchetto di Neve. L’aveva considerato al pari di un giocattolo e quando si era stancato di lui l’aveva accantonato e trascurato. Aveva fatto bene Fiocchetto di Neve a fuggire via. La mamma ed il papà avevano cercato di consolarlo dicendogli che gli avrebbero regalato un altro coniglietto, ma il bambino aveva rifiutato questa soluzione perché nessun altro coniglietto avrebbe potuto mai prendere il posto del suo amato animaletto. Un giorno Giulietto decide di andare nel bosco perché pensa che il suo amichetto si sia rifugiato lì. Giunto nel bosco lo chiama a squarciagola con la speranza che egli lo senta. Fiocchetto di Neve è nella sua tana e riconosce subito quella voce. Senza perdere tempo corre nella direzione da cui essa proviene. Egli dice tra sé:

  • Forse sto sognando, non è possibile! Mi… mi… sembra la voce di Giulietto.

Il coniglietto e Giulietto finalmente si incontrano. Dopo un primo momento di smarrimento i due si abbracciano e piangono dalla gioia e dalla commozione per essersi ritrovati. Giulietto prega Fiocchetto di Neve di ritornare a casa sua e gli promette di non trascurarlo mai più e di amarlo per tutta la vita. Il coniglietto chiede il permesso di andare ai suoi genitori adottivi, i quali vedendolo così felice glielo accordano con la promessa di andarli a trovare spesso nel bosco.

Fiocchetto di Neve è contento e riprende la sua bella e comoda vita nella casa del suo amico e pensa che è fortunato perché ha tante comodità ed è protetto ed amato. Giulietto dal canto suo ha imparato una bella lezione: gli animaletti non sono giocattoli e bisogna amarli e rispettarli sempre perché essi hanno un cuore, dei sentimenti e come noi soffrono se vengono abbandonati, maltrattati e trascurati.

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