Progetto: L’Agnello, Simbolo Pasquale

On 23 marzo 2022 by Nonna Tina

Negli anni precedenti abbiamo preso in considerazione alcuni segni che caratterizzano la Pasqua. Quest’anno vogliamo fare conoscere ai nostri bambini il simbolo pasquale per eccellenza: l’agnello.

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OBIETTIVI CHE VOGLIAMO PERSEGUIRE:

Conoscere l’agnello

Conoscere il suo habitat e le sue abitudini

Conoscere i genitori dell’agnellino

Capacità di imitare il suo verso e la sua andatura

Conoscere i nemici di questo animaletto

Intuizione del concetto “ aperto – chiuso”

Intuizione del concetto “ dentro – fuori”

Sviluppo delle abilità grafiche

Capacità di comprendere la simbologia dell’agnello pasquale

Miti e proverbi sull’agnello

Tradizioni culinarie pasquali riguardanti questo animaletto

L’ agnello nell’arte

Memorizzazione di canti, poesie, filastrocche ed indovinelli

Conoscere il colore del suo pelo

Curiosità sull’agnello

CONOSCIAMO L’ AGNELLO

L’agnello è il figlio della pecora e del montone (o ariete).

Vive in greggi

E’ un mammifero ruminante ed erbivoro

Il pelo è bianco, ma non è lanoso.  All’inizio esso momentaneamente può essere scuro e, a volte, quasi nero.

Ha un carattere mite

Capacità motorie = all’inizio sono limitate, per questo la mamma gli sta sempre vicino. Riesce, però, ad alzarsi in piedi dopo pochissimo tempo dalla nascita

Mangia = fieno e mangime

Beve  = nei primi giorni latte e acqua sempre

CURIOSITA’

Quando il parto è gemellare  alcuni pastori lasciano  uno solo dei due alla mamma mentre l’altro viene affidato ad una capra che gli fa da balia. I pastori tengono le capre nel gregge per allattare quegli agnellini le cui madri non possiedono latte.

Quando un agnellino muore appena nato, il pastore gli toglie la pelliccia e la cuce su un agnellino orfano e lo conduce da una pecora. La madre adottiva sente l’odore del figlio morto ed accetta quell’agnellino orfano. Dopo pochi giorni il pastore gli toglie la pelliccia perché quella nuova mamma l’ha ormai accettato.

Lo sapevate che ci sono mamme che rifiutano i loro piccoli e non li vogliono accudire? In questo caso il pastore le costringe con sistemi piuttosto severi ad accettare i piccoli. Se ciò non avvenisse i piccoli morirebbero.

 

STORIA DELL’AGNELLO PASQUALE

In molte religioni l’agnello occupa un posto importantissimo, soprattutto nel Cristianesimo.

Esso è simbolo di purezza, di semplicità, di innocenza, di mitezza e di fragilità. Gesù Cristo è considerato l’Agnello Pasquale  perché si immola per salvare il suo popolo dal peccato.

L’agnello era l’animale per eccellenza che veniva immolato dagli uomini per ringraziare Dio.

Questa simbologia dell’Agnello affonda le sue radici nella tradizione ebraica. Un episodio principe è la liberazione degli ebrei dall’Egitto. In questa occasione Dio dice a Mosè e ad Aronne di cospargere gli stipiti delle porte e delle case degli ebrei con il sangue di un agnello che doveva essere consumato durante la cena. In questo modo l’angelo della morte inviato da Dio ad uccidere i primogeniti degli Egiziani li avrebbe risparmiati.

Il profeta Isaia identificava Gesù Cristo con l’Agnello Pasquale e scriveva “Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello”.

A PASQUA PERCHE’ SI MANGIA L’AGNELLO?

E’ una tradizione ormai radicata nella nostra società mangiare nella Domenica di Pasqua l’agnello. Essa ha origine con il Nuovo Testamento, ma potrebbe non fare parte della nostra tradizione religiosa.

L’agnello era considerato un animale sacrificale che il credente offriva a Dio dato che era la cosa più bella, più pura e più preziosa che possedeva. In un certo senso egli donava se stesso al Signore.

Nella Pasqua ebraica l’agnello veniva sacrificato  ed offerto a Dio e la carne sacrificale arrostita veniva consumata dalla comunità. Nulla doveva restare dell’agnello.

Nella Pasqua cristiana l’agnello come simbolo di sacrificio viene associato alla figura di Gesù che sacrifica se stesso per salvare l’umanità.

Giovanni Battista nel Nuovo Testamento definisce così Gesù: “ Ecco l’Agnello di Dio , colui che toglie il peccato dal mondo!”

 

Ci può essere anche un motivo non religioso  per mangiare l’agnello a Pasqua. La carne  dell’agnello era considerata pregiata e, durante l’anno, veniva gustata solo dai ricchi dato che era considerata un lusso. I poveri la potevano mangiare nella festività pasquale.

Ogni regione italiana prepara l’agnello seguendo la ricetta della sua tradizione culinaria.

POESIE E FILASTROCCHE

AGNELLO

Nessuno ti pettina i ricci,

nessuno ti bacia sul muso,

la mamma è partita dal chiuso,

sei piccolo e senza capricci.

L’ erbetta più tenera e fine …

La cerchi nel prato da te;

si sente tremare il tuo bee,

per vaste pianure e colline.

Per quel campanello che scuoti

le valli non sono più mute,

la terra imbandita di rute,

riporti ad incanti remoti.

Guidato a più libera altezza

tra boschi, torrenti e perigli,

mio piccolo agnello somigli

un poco di neve che dura.

( R. Pezzani)

L’AGNELLO DI PASQUA

Una chiara mattina di Primavera

  • Ascoltate bene, la storia è vera!

Nonno Pino da poco alzato

Apre la porta ed esce nel prato.

 

Nonno lavora con zappa e rastrello,

innaffiatoio, guanti e cappello:

nel piccolo prato già son fiorite

ben dieci viole e tre margherite.

 

Mentre è tutto indaffarato

all’improvviso ode un belato:

“Chi sarà mai che bela al mattino?

Non vedo nessuno qui nel giardino”.

 

C’è un fiocco di lana sul biancospino:

è il ricciolo nuovo di un agnellino,

un ramo oscilla come fatato,

si apre la siepe, il mistero  è svelato.

 

Su quattro zampette un poco tremanti

il piccolo agnello già viene avanti,

arriva accanto a nonno Pino,

gli lecca le scarpe, gli fruga il taschino.

 

E’ Pasqua oggi ed è proprio bello

vedere il nonno che abbraccia l’agnello

e con le campane dal suono argentino

sentir cantare nonno e agnellino.

(Eleonora Belli)

L’AGNELLO

Sul pendio della montagna

un agnello se la svigna

fa una corsa giù in campagna

e poi entra nella vigna.

Se ne accorge il falegname,

il mugnaio, l’ingegnere,

la signora del droghiere.

Ognun prende in mano un legno

e va giù fino allo stagno

dove fugge l’agnello,

perché vuole il bagno.

Ecco proprio sul più bello,

mentre ognun corre affannato,

l’agnellino, che monello,

all’ovile è ritornato.

(Tratto dal sito digilander. libero. It)

L’AGNELLINO

Sono un tenero agnellino,

sto sempre con la mia mammina.

Sono puro,  timido ed innocente,

e ho paura della gente.

Quando vado a pascolare

mi piace correre e saltare.

Adoro l’erbetta tenera e bella

e bere l’acqua fresca del ruscello.

(Nonna Tina)

E’ PASQUA

La Pasqua è arrivata

la natura si è svegliata.

Son sbocciati i fiorellini

e cantano in coro gli uccellini.

Pecore ed agnelli

suonano le campanelle

e annunciano a tutti la buona novella:

E’ risorto il Signore!

Sia pace in ogni cuore

e regni ovunque l’amore.

(Nonna Tina)

 

 

INDOVINELLI

Della pecora sono figlio

il mio pelo è ricciolino

sono il timido …   (agnellino)

……………………………………………………

Sono la mamma dell’agnellino,

mi alzo  ogni mattina all’aurora

Dici il mio nome allora … ( pecora)

………………………………………………………………..

 

Ho corna attorcigliate,

sono un animalone

sono il …  (montone)

ATTIVITA’ MANIPOLATIVE E COSTRUTTIVE

AGNELLINO CON LA PASTA DI SALE

Con la pasta di sale ( 100gr di farina, 100 gr di sale, 2 cucchiai di olio e un po’ di acqua tiepida) realizziamo un agnellino e coloriamolo con la tempera bianca. Dopo di che realizziamo un cestino con tante rose  intorno e dentro collochiamo fiori ed ovetti. Abbelliamo l’agnellino con un nastrino al collo  e una campanellina.

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QUADRETTO CON AGNELLINO- RONDINI E FARFALLE

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Prendiamo un pezzo di cartoncino azzurro e in basso mettiamo dell’erba realizzata con carta crespa sfrangiata. Facciamo dei fiori con diversi elementi ( perline, bottoni, carta crespa) . L’agnellino  lo realizziamo con perline bianche.

AGNELLINO CON ROTOLO DI CARTA IGIENICA

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OCCORRENTE:

1 rotolo di carta igienica

carta di giornale

scottex

lana bianca

cartoncino rosa

ESECUZIONE

Prima di tutto realizziamo la testa dell’agnellino arrotolando  della carta di giornale. Ricopriamo la palla che abbiamo ottenuto con scottex. Posizioniamola sul rotolo di carta igienica.  Con fili di lana ricopriamo la testa. Poi incolliamo sul rotolo di carta igienica delle rotelline realizzate con fili di lana arrotolati. Le zampette e le braccia le facciamo con cartoncino rosa o carta vellutina. Da un cartoncino azzurro ritagliamo una campanella.

Questo lavoretto lo possiamo dare ai bambini come dono pasquale.

LA FAMIGLIA DELL’AGNELLINO

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Con del cartoncino bianco realizziamo  la famiglia dell’agnellino: mamma pecora, papà montone e l’agnellino.

Si disegna prima il corpo di ogni animale su cartoncino piegato doppio. A parte si disegna la testa pure su cartoncino doppio, si ritaglia e si incolla al corpo. In questo modo l’animaletto sta in piedi.

Io ho ricoperto il corpo dell’agnellino con cotone,  quello di mamma pecora con fili di lana beige ed infine quello del papà montone con lana grezza.

 

 

 

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