Le Campane di Montebello

On 2 gennaio 2013 by Nonna Tina

Montebello è un piccolo villaggio aggrappato ad una montagna. Le case sono di legno, piccole, con
i tetti rossi. C’è una chiesetta con un campanile lungo lungo che arriva fino al cielo. Il sole all’alba e al tramonto dipinge i boschi circostanti e le cime della montagna di vividi colori.
Questo paesino non è famoso solo per le splendide montagne che lo circondano, ma anche per le sue campane antichissime fatte di bronzo. Esse suonano ad ogni ora! Ogni volta che i Montebellesi sentono un suono festoso comprendono che c’è un avvenimento lieto nel villaggio,quando,
sentono un suono mesto capiscono che c’è un avvenimento triste, se, invece, le campane suonano forte, senza sosta sanno che su in montagna è successa una disgrazia e allora tutti corrono per dare il loro aiuto. Purtroppo da alcuni giorni le campane non suonano più,sono mute. Nessuno sa spiegarsi il perché. Il parroco, don Michele, preoccupato, chiede al sagrestano Nicola di andare a controllare cosa sia successo. Egli, però, non trova nulla di strano. Le campane continuano a tacere e il villaggio sembra avvolto da un velo di tristezza. Il parroco, questa volta, manda a chiamare dalla città vicina un esperto di campane. Appena arrivato, l’esperto sale sul campanile e, dopo un attento esame, gli sembra che sia tutto a posto. Il bandaglio è perfetto. Prende quindi un martelletto per vedere se le campane rintoccano,ma non sente nessun tintinnio.
Guardando attentamente, nota qualcosa di morbido e bianco che si muove. L’esperto chiama immediatamente don Michele e Nicola che accorrono con una torcia. Illuminando che cosa vedono? Meraviglia!
Cinque cicogne. Due sono grandi (sicuramente sono la mamma e il papà) e tre sono piccole.

 

Don Michele, stupefatto, esclama:

  • Come mai queste cicogne sono venute a Montebello e non sono emigrate nei paesi caldi?

Prende delicatamente in braccio le povere bestioline infreddolite e le trasporta, una ad una, al caldo della sagrestia. Dopo averle accomodate in un cesto si accorge che mamma cicogna ha una zampetta rotta. Ecco, quindi, perché hanno cercato riparo nel gelido Montebello, rifugiandosi dal freddo nelle campane. Nicola fascia la zampetta rotta a mamma cicogna, poi prende lei e le altre cicogne e le adagia vicino al fuoco per farle scaldare. Prepara dei pesciolini squisiti e le nutre.
Ora le campane possono suonare di nuovo festose e i Montebellesi sono contenti di sentire, dopo tanti giorni di silenzio, quel suono.
Le cicogne, anche quando la zampetta di mamma cicogna è guarita, decidono di non partire più per la calda Africa,ma di rimanere per sempre a Montebello, dove sono amate ed accudite dagli abitanti. In primavera costruiscono un bel nido sopra il più alto camino del villaggio per proteggersi d’inverno dal freddo e d’estate dal caldo. Prima che arrivi l’Estate la famigliola si allarga. Nascono altre quattro cicognini vispi e vivaci.
Si diffonde, intanto, la voce che a Montebello ci sono le cicogne e arrivano tanti turisti per vederle librarsi nel cielo limpido e sereno ed ammirarle in tutta la loro bellezza ed eleganza.

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